Una ferale notizia ha gettato nel dolore l’intera città di Corigliano Rossano, e non solo. A seguito di una malattia, è prematuramente scomparso il dottor Mario Raffaele Guarasci, già primario per tanti anni del reparto di Chirurgia dell’ospedale “Guido Compagna” di Corigliano, punto di riferimento per tutta la comunità.,Numerose le dichiarazioni di cordoglio finora pervenute.
“A nome del gruppo letterario “Gli Amici dell’Arte” – dichiara il professore Giuseppe De Rosis – sento il dovere di ricordare Mario, un faro nella chirurgia, un uomo di sconfinata umiltà e di ineguagliabile umanità, una persona indimenticabile, un maestro, perché, quando un chirurgo di alto profilo si piega amorevolmente a togliere i punti di sutura ad un’anonima vecchietta (e a questo ho casualmente assistito), allora quella persona rimane tra quelle che il tempo inesorabile non porta via e tra quelle che lasciano “eredità d’affetti”. Era e rimane un nostro compagno di viaggio. Lo rivediamo nell’ultima sua partecipazione, quando, interpretando Alberto Moravia con garbata ironia, ha rivelato, una volta in più, la bellezza del suo entusiasmo discreto,del suo morbido volo sulle cose, sempre con quel lieve dolce sorriso. Ciao, Mario… sei nei nostri cuori”.
“Sono profondamente addolorata – dichiara l’ex sindaco Pasqualina Straface – per questa prematura scomparsa. Del dottore Guarasci ricordo non solo la professionalità a tutti nota, essendo egli uno stimatissimo medico, ma anche la profonda umanità, la cordialità, la disponibilità. Ricordo, altresì, il suo insostituibile ruolo all’interno dell’ospedale di Corigliano, dove per un lungo periodo di tempo ha ricoperto con estrema competenza il ruolo di primario, divenendo una figura “storica” da tutti ancora oggi apprezzata e ricercata. Di lui ci mancherà il suo grande bagaglio culturale e il suo essere risorsa come uomo e come professionista”.
“Ho sempre apprezzato il rigore del professionista – dichiara il professore Giovanni Pistoia – e quella sensibilità e umiltà che appartiene esclusivamente ai grandi. Con lui scompare un pilastro della sanità non solo cittadina e comprensoriale, ma a buon titolo regionale. Un punto di riferimento soprattutto per le nuove generazioni di ricercatori. Restano immutate le emozioni e i sentimenti che i giorni della nostra reciproca conoscenza hanno saputo provocare”.
“Il dolore per la morte di una persona eccezionale – scrive il dottore Carlo Caruso – che per altro mi ha onorato della sua amicizia, crea un senso di vuoto che solo il suo ricordo riesce ad attenuare. Ciao, Mario”.
La comunità, dunque, è in lutto per la dipartita di un uomo che verrà sempre ricordato come colui il quale ha letteralmente salvato tante vite umane. Ci uniamo al dolore dei suoi cari.
Fabio Pistoia