“Buonasera Fabio, ti chiedo scusa per il disturbo ma sono disperata. Mio marito è dal 12 marzo scorso, a causa della pandemia, che non lavora più, io stessa non ho occupazione e siamo a casa con i nostri quattro figli. Credimi, non so come fare, non so cosa dare da mangiare ai miei figli. Percepisco un reddito di cittadinanza pari a 208,99 euro e a giorni dovrò pagare una bolletta di 280 euro”.
Esordisce così, con un messaggio inviatomi ieri sera (uno dei tanti del genere che giungono in questi giorni) da una giovane concittadina residente nell’area urbana di Corigliano. Le chiedo subito se si è rivolta al Comune di Corigliano Rossano, che ha attivato una rete di solidarietà nonché il servizio per l’erogazione dei cosiddetti “bonus” agli aventi diritto.
“Ho fatto domanda al Comune per il bonus, ho partecipato al bando in scadenza il prossimo 4 maggio, ma il problema è che, nel frattempo, non abbiamo da mangiare. Mi rivolgo ad associazioni di volontariato, a parrocchie, ma dopo qualche giorno si ripresenta la medesima situazione di prima, i miei figli devono mangiare”.
Non potendo rimanere inerme di fronte a questa richiesta d’aiuto, e promettendomi d’impegnarmi in prima persona in base alle mie possibilità, ho provveduto subito a mettere in contatto questa signora con la Pro loco di Corigliano, che tanto si sta adoperando per sostenere con azioni concrete le numerose famiglie del territorio che oggi si trovano in difficoltà. Una situazione di diffuso disagio sociale che anche la Pro loco sta contribuendo ad alleviare con la donazione e la consegna di beni di prima necessità grazie all’opera di solidarietà sinergicamente messa in campo tra i suoi associati e diversi operatori commerciali. E difatti la Pro loco ha già provveduto, nella mattinata odierna, a far recapitare a questa nostra concittadina un po’ di generi alimentari necessari per soddisfare il fabbisogno familiare.
“Una volta ricevuto il bonus, sono consapevole che mi troverò nuovamente nelle medesime condizioni, perché appunto non ho altre fonti di reddito e anche lo stesso bonus rappresenta un aiuto eccezionale ma non la regola. Mi appello, pertanto, al Comune – così termina la signora – per individuare forme di sostegno nel tempo nei confronti di persone e famiglie che si trovano in queste condizioni”.
Fabio Pistoia