“Indignato e furibondo”. Si definisce così il presidente della Pro loco di Corigliano, Domenico Terenzio, nel constatare quella che, senza mezzi termini, bolla come “l’ultima, l’ennesima, mancanza di rispetto nei confronti del sottoscritto, di tutti i soci dell’associazione che l’onore e l’onere di guidare, nonché dell’intera comunità coriglianese, da parte di questa Amministrazione comunale”. Terenzio non è certo uno che le manda a dire.
Chiunque lo conosce è perfettamente consapevole dell’impegno da egli profuso, senza lesinare tempo, soldi ed energie, da quando ricopre il ruolo di presidente della Pro loco coriglianese, con la promozione di iniziative d’ogni genere a favore della socializzazione e della crescita del territorio; stessa cosa dicasi per quanti, all’interno del medesimo sodalizio, lavorano per tramandare storia, cultura e tradizioni così care a questa parte di popolazione della nuova città unica. Storia, cultura e tradizioni che, evidentemente, non tutti conoscono abbastanza. Almeno nell’organizzazione di quello che avrebbe dovuto configurarsi come un’occasione d’unità, “dimenticando”, neanche a farlo apposta, di coinvolgere proprio la Pro loco coriglianese.
“Apprendo da un video degli assessori Turano e Caudillo – dichiara il presidente Terenzio – di un programma d’iniziative virtuali, vista l’emergenza sanitaria in atto, per celebrare l’importante ricorrenza della festività in onore del Patrono di Corigliano, San Francesco di Paola, e dei Fuochi di San Marco, altrettanto importante evento per la comunità dell’area urbana di Rossano. Sono a dir poco indignato e deluso perché la Pro loco non è stata minimamente coinvolta nell’organizzazione, nonostante in possesso di un enorme archivio di foto e video sulla festa di San Francesco e tanto altro ancora, e neppure menzionata dai due assessori, a differenza della Pro loco di Rossano e di altri soggetti. Sarebbe questa, dunque, la grande sorpresa annunciata dal Sindaco Stasi per le date del 24 e 25 aprile? Festeggiare San Francesco “dimenticando” coloro i quali, ossia lo scrivente e tutti gli associati della Pro loco, si sono sempre impegnati in prima persona per questo avvenimento? L’attuale Amministrazione – prosegue Terenzio – è a conoscenza del fatto che è solo grazie alla Pro loco di Corigliano se nel 2016 i predetti festeggiamenti civili hanno potuto avere luogo, avviando una grande campagna di solidarietà e coprendo interamente tutte le relative spese? Come si può pensare di organizzare un’iniziativa del genere senza coinvolgere e neppure citare la nostra Pro loco? Questo può accadere o per ignoranza o per malafede, o per ambedue le cose. Gradevole e interessante l’idea di diffondere via social immagini dell’avvenimento per eccellenza della comunità coriglianese ma inaccettabile e fuori d’ogni logica farlo senza i suoi protagonisti. È la festa del nostro Patrono o è diventata qualcos’altro? Sempre più esclusi come Pro loco e, in generale, come area urbana di Corigliano, prendiamo atto di quest’ennesimo affronto da parte dell’attuale Amministrazione comunale”.
Fin qui le parole del presidente della Pro loco. Un’ultima nota, afferente la generosità che anima Domenico Terenzio e tutti i suoi associati, in questo periodo di pandemia alle prese con l’acquisto e la distribuzione, a loro spese, di dolciumi e beni di prima necessità per famiglie indigenti del luogo, molte delle quali con bambini. Anche per tutto questo, il nostro “grazie”.
Fabio Pistoia