Che si stia vivendo la più grande emergenza dal dopo guerra ad oggi è stato detto e più volte scritto. E’ doveroso concentrare l’attenzione su quella che è di fatto un’emergenza destinata a durare ancora a lungo. Gli imprevisti straordinari però non devono distogliere l’attenzione a quelle che sono le criticità ordinarie della terza città della Calabria per numero di abitanti.
Che lo scalo coriglianese non sia ricco di zone verdi, parchi e giardini è, ahimè, ormai risaputo e la colpa è sicuramente di chi in passato ha preferito molto di più il cemento alla natura. LEGGI ARTICOLO COMPLETO