Negli ultimi anni è cresciuto in tutt’Italia il numero dei furti di alveari: un fenomeno legato alla ridotta produzione di miele delle ultime stagioni, alla mortalità degli insetti dovuta all’effetto dei pesticidi e al conseguente incremento del valore delle famiglie di api, oggi ancora più appetibili di ieri. Una famiglia di api, che conta 20-80mila insetti e occupa un’arnia, costa circa 300 euro, a cui vanno aggiunti i costi di apicoltura per portarla a produrre miele.
È proprio nel periodo primaverile di ripresa della attività apistica che il fenomeno dei furti di alveari tende ad intensificarsi, con evidenti danni economici per gli apicoltori. L’ultimo episodio si è verificato nei giorni scorsi nel territorio del comune di Corigliano Rossano e, per la precisione, nella popolosa frazione Cantinella. Ignoti, infatti, hanno trafugato dalla proprietà di un apicoltore del luogo, A.B., ben 40 alveari, arrecando un notevole danno economico allo stesso concittadino che, tra non pochi sacrifici e con tanto impegno, porta avanti questo genere di produzione.
Il giovane apicoltore, persona innamorata del suo lavoro e assai competente nel settore, ha immediatamente presentato regolare denuncia dell’avvenuto furto presso la locale caserma dei Carabinieri, che indagano sull’accaduto. A.B., nel rendere nota la poco piacevole vicenda che lo vede suo malgrado protagonista, coglie l’occasione per lanciare un messaggio sul determinante valore sociale delle api, preziose amiche dell’uomo: “Le api hanno un ruolo importantissimo nel mantenimento della biodiversità e nella conservazione della natura. Sono insetti impollinatori, cioè permettono l’impollinazione e di conseguenza la formazione dei frutti, trasportando il polline da un fiore all’altro. Attraverso questa attività garantiscono la presenza di specie vegetali diverse fra loro, un elemento fondamentale per la salute della natura stessa. È proprio grazie alle api se disponiamo di buona parte della frutta e verdura che mangiamo. Insomma, la produzione del miele non è il motivo per cui è importante salvaguardarle: è in gioco qualcosa di molto più grande”.
Fabio Pistoia