La mia terra sempre nel cuore. Saranno gli affetti importanti, le radici, il vissuto, il richiamo ancestrale, non so bene, comunque è così. Ora ancora di più. In questo momento non posso fare altro che sapere, informarmi sull’impatto del coronavirus sulla mia gente. Vivere ad ottocento chilometri di distanza, in una terra ora in ginocchio come l’Emilia Romagna, non è facile, ma non mi distrae dal pensare a te mia terra, a voi.
E’ il tempo di volerci bene.
Di rispettare in modo tassativo le prescrizioni imposte dal Sindaco, solo quest’ultimo ha il polso della situazione generale, i contatti con le Autorità superiori.
Non è il tempo delle polemiche, non è il tempo della superficialità, non è il tempo dell’immaturità.
Esiste che piaccia o non piaccia solo un imperativo categorico, cioè di restare rinchiusi a casa.
A tal fine, vi riporto le parole scrittemi da un fraterno amico, medico affermatissimo in Lombardia, anch’egli figlio affezionatissimo della terra coriglianese.
-Ci si sente impotenti e delusi… stanchi ma determinati…. dovreste vedere gli occhi di chi si rende conto che non ce la sta facendo !!!!
Allora si che capiremmo ciò che veramente è importante nella vita…e tutto senza che i familiari possano vederli o parlargli… solo notizie per telefono e a volte poche perchè la malattia è lunga.
Insomma… stare da questa parte della barricata è dura… ma mai come stare dall’altra parte !!!!
Oggi abbiamo attivato altri 6 posti di TI sottraendoli alle nostre sale operatorie… una goccia nell’oceano !!!!
Dopo mezz’ora erano pieni !!!!… stiamo scoppiando !!!!
Stai in casa… è l’unica arma che funziona davvero-.
Ora ognuno rifletta.