“Mi chiamo Lucia Vulcano, abito nella cittadina di Corigliano-Rossano e sto, come tutti, vivendo una situazione alquanto delicata. Io, come altri, la sto vivendo e affrontando con maggiori preoccupazioni e molta ansia. Come in molti sapete, infatti, la mia sorellina Assunta soffre di tumore cerebrale e di conseguenza le sue difese immunitarie sono piuttosto basse”. Inizia così una lettera a dir poco significante, pregnante di quella umanità della quale, mai come in questo momento, abbiamo tutti bisogno come il pane.
A scriverla è appunto Lucia Vulcano, giovane e sensibile concittadina, e racconta la storia di una “piccola ma grande” combattente, la sua bellissima e dolce sorellina. Una storia dalla quale trarre esempio e che induce non poco alla riflessione, soprattutto negli attuali, cruciali tempi di Coronavirus.
“Da qui a pochi giorni, Assunta avrebbe dovuto fare una risonanza e, quindi, recarsi a Roma, ma a causa del Coronavirus non ha potuto farlo, per la sua incolumità e per proteggere quella sua delicatezza con la quale sta affrontando un “virus” ancora più insidioso e terrificante. Sua unica arma di protezione in un tale contesto – spiega Lucia Vulcano – sono le mascherine, le quali, come una robusta armatura, le farebbero da scudo contro tale nemico. Purtroppo, però, tali armature non sono infinite e perciò, nonostante i miei genitori si siano spinti anche nei comuni limitrofi, nessuno ne era fornito. Data l’importanza di una tale situazione, mi sono rivolta ad un noto esponente politico della comunità calabrese, il quale in tempi celeri ha provveduto alla mia richiesta. So che in molti diranno: “Ha fatto solo il suo dovere, inutile glorificarlo”; io rispondo semplicemente sostenendo che è vero, lo so. Ma tanti altri, a cui competeva trovare risoluzione a questa problematica, si sono ritirati, hanno preferito guardare dall’altra parte o restare in silenzio, inermi di fronte alla difficoltà preposta. Quindi ringrazio in modo smisurato chi ha aiutato me, ma in primis Assunta, grazie al suo aiuto (preferisco non citare il suo nome per questione di privacy) mia sorella ha avuto la possibilità di proteggersi e di difendere il suo organismo. È a persone come queste – prosegue Lucia Vulcano – che va esternato il nostro plauso, il nostro più totale orgoglio e la nostra stima. A chi, seppur nelle avversità e difficoltà, mantiene comportamenti e atteggiamenti lucidi, razionali, umani, atti a non ledere nessun altro popolo, nessun’altra razza va tutta la mia stima e non dobbiamo far altro che prendere esempio da chi non getta fango sull’altro, neppure sul proprio vicino, ma abbraccia la diversità e la difende, la protegge. Siamo tutti membri di una stessa comunità, quella umana, e come tali dobbiamo comportarci nel rispetto di tutti, nonostante tutto”.
Fabio Pistoia