È l’appello disperato di una madre, una denuncia vibrante e dal sapore amaro, questa che porta la firma di Maria Rosaria Meligeni, combattiva e coraggiosa concittadina residente nella popolosa frazione di Cantinella del comune di Corigliano Rossano. “Negli anni – dichiara Maria Rosaria – la vita ha messo dinnanzi a numerose avversità la mia famiglia, tutte molto gravi, che ho superato solo grazie alla forza di volontà e a quanti mi sono stati vicini con affetto e generosità.
Oggi però sono qui a denunciare pubblicamente una situazione che reputo assurda e che evidenzia tutti i limiti e le contraddizioni dell’imperante burocrazia. Mio figlio, in data 13 agosto 2018, ha subito un trapianto di midollo osseo presso l’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, struttura notoriamente all’avanguardia in casi di questo genere. Trapianto sperimentale, la cosiddetta “terapia genica”, ossia l’inserzione di materiale genetico (DNA) all’interno delle cellule, una metodologia utilizzata al fine di poter curare delle patologie, come ad esempio le malattie genetiche. Questa tipologia di trapianto non è prevista in Calabria e per questo motivo la legge n. 8 del 1999 prevede il rimborso delle spese sostenute per il suddetto trapianto effettuato fuori dalla regione di residenza, come avvenuto appunto in questo caso in quel del Lazio. Ebbene, da mesi – spiega la signora Meligeni – sto facendo la spola daìgli uffici dell’Azienda Sanitaria di Corigliano per vedere soddisfatto questo mio diritto, ma la pratica non in questione non si riesce a chiudere, né tantomeno ad aprirne una nuova, perché la preposta responsabile è in malattia fino almeno a dopo la prossima stagione estiva. Sono dunque letteralmente “bloccata” e naturalmente la responsabilità non è della professionista in questione, bensì dell’organizzazione nel suo complesso. Si assenta una persona per malattia dal luogo di lavoro e tutto si ferma? Mi sembra così assurdo. Spero che questo mio appello venga accolto e recepito da chi di competenza”.
Fabio Pistoia