Raffaele Cannizzaro (foto a sinistra), attuale Commissario del Ministero dell’Interno per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso, è un funzionario di lungo corso del Viminale. Da qui a qualche giorno, o soltanto qualche ora, sarà nominato dalla neo eletta presidente della Regione Calabria Jole Santelli quale proprio capo di gabinetto, praticamente il braccio destro della governatrice, una figura istituzionale d’alto profilo cui Santelli demanderà il governo delle questioni burocratiche del proprio importante ufficio. Cannizzaro – magari oggi in pochi lo ricordano – è una vecchia conoscenza dei calabresi, in particolare per i cittadini delle province di Cosenza e di Catanzaro, dove, dal 2010, egli ricoprì la massima carica di governo territoriale, quella di prefetto. Già, ma ancora: Cannizzaro, chi era costui? È presto detto. Da prefetto di Cosenza, il 18 marzo del 2011 trasmise all’allora Ministero dell’Interno Roberto Maroni, al Viminale con l’allora presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi, una corposa relazione con la quale, in forza dell’autorità e dell’autorevolezza della propria carica, proponeva al Governo di sciogliere l’allora Comune di Corigliano Calabro per infiltrazioni mafiose.