La Città di Paola oggi è in festa, ma questa festa si estende anche nelle Chiese “minime” e nell’Area Urbana di Corigliano, in ricordo della protezione di San Francesco, durante il terribile terremoto del 7 febbraio 1783, passato alla storia come il terremoto di “Reggio e Messina”. Il terremoto del 1783 fu una vera e propria catastrofe per la Calabria.
E la mente non può che andare al terremoto del 24 aprile del 1836, verso le 6 del mattino, che distrusse Rossano e i Comuni limitrofi, mentre a Corigliano non ci furono vittime. In tutto ciò, i coriglianesi, videro l’intervento di San Francesco e da quel momento venne istituita la festa del 25 aprile, che ancora oggi è tanto cara alla memoria e alla devozione popolare. Dio non manda i terremoti, come noi sperimentiamo i nostri limiti nella malattia, nell’invecchiamento, nella fame, nella sete ed infine nella morte, così anche il pianeta, che abitiamo, viene provato da calamità naturali dovuti all’equilibri del cosmo. In questi giorni dove tutti ci scopriamo esperti musicali, stilisti di moda, ricordiamo di volerci bene, che, alla fine, è l’unica cosa che conta. San Francesco di Paola continua a guardarci e a proteggerci, metti una buona parola con il “Capo” perché anche se siamo figli ingrati, siamo sempre la gente del “Cor bonum”. W San Francesco!
francesco caputo