Possiamo trarre il consuntivo dell’esito del voto Calabrese e valutarne i risultati in relazione al peso che nella competizione ha avuto la nuova comparsa sulla scena calabrese della “terza più grande città della Calabria”. Un altro dei bluff su cui poggia questo inaudito scempio sociale che si dimostra tale alle luce dei fatti.
Si era raccontato, da parte dei cantori fusionisti, che il nuovo peso demografico ci avrebbe ritagliato con certezza la funzione di potenza elettorale, ci avrebbe immediatamente fatto assumere il ruolo di superstar e leader sulla scena provinciale, calabrese e nazionale e finalmente Corigliano Rossano si sarebbe affrancata dell’odiata Cosenza, in veste di primari e non più gregari delle altre città e cittadine che si sarebbero dovute inchinare alla nuova “grande fusione”.
Ma niente di tutto questo si è verificato, anzi! Corigliano Rossano ha eletto un solo Consigliere Regionale ( Graziano da Rossano) ma con un consenso quasi dimezzato rispetto a quello aveva avuto nella passata tornata oggetto di ricorso, resta quindi uno solo, l’unico risultato elettorale che nei fatti la “grande città ” ha portato a casa, mentre Cassano ( 18.000 abitanti, circa 1/5 degli abitanti di Corigliano Rossano) con l’ex sindaco Gallo ottiene il secondo consigliere più votato con oltre 12.000 voti!
Un’altra falsità della quale si sono serviti per convincere gli “sprovveduti” che rinunciando alla propria dimensione di Città ed alla propria autonomia si sarebbero raggiunti traguardi impensabili per un solo comune, Gallo e Graziano ci dimostrano invece perfettamente il contrario!