Caro Gesù Bambino, mi chiamo Francesco, ho 37 anni e sono qui a raccontarti un po’ delle sciocchezze che noi, tuoi figli, anche quest’anno abbiamo continuato a commettere. Ma tu continui a nascere per amore e per ricordarci che c’è una strada diversa.
Caro Gesù Bambino, per favore, regalaci “aria” pulita, che abbiamo sporcato dall’inquinamento che produciamo, poi ci lamentiamo se sono aumentati i tumori, quando mangiamo le “schifezze” e non sappiamo cosa c’è “sepolto” sotto la nostra terra o nei nostri mari, dimenticando che è proprio dal mare che proviene la maggior parte d’ossigeno che respiriamo. Anche quest’anno arrivano “figli” di “terre sfortunate” che chiamiamo con molta delicatezza “negri”, perché hanno il colore della pelle diverso dal nostro o semplicemente perché ci sentiamo “razza” superiore evocando un passato terribile. Non devono disturbare il nostro benessere: se possiamo sfruttarli, nei campi, sono i benvenuti, altrimenti arriva lo slogan: “VIA, A CASA LORO!” A Corigliano Rossano la sanità è ormai al collasso, perché siamo stati bravi a mettere “prime pietre” di nuovi ospedali e solo con le pietre siamo rimasti. Anche quest’anno, tanti tuoi bravi figli hanno lasciato questa terra perché non c’è lavoro, costretti ad andare via, senza speranza di cambiamento. Caro Gesù Bambino, ricordaci in questo Natale di “essere umani” e di accorgerci che, spesso, abbiamo vicino qualcuno che soffre ed ha bisogno “solo” della nostra comprensione, di un abbraccio forte.
“Tutti vogliono crescere nel mondo. Ogni bambino vuole essere uomo. Ogni uomo vuole essere re. Ogni re vuole essere dio. Solo Dio vuole essere bambino” (L. Boff)
Auguri di Buon Natale, Amici di Corigliano Rossano!
francesco caputo