Pronto il revamping dell’impianto di Sant’Irene-Cutura. Ma non porterà posti di lavoro.
CORIGLIANO-ROSSANO – Archiviata la fallimentare parentesi di Futur-E, la trovata gattopardesca che per quasi cinque anni ha portato a passeggio un intero territorio senza produrre alcunché, ecco pronto il nuovo progetto di stampo coloniale da parte di Enel. Pare, infatti, che la società energetica nel prossimo anno abbia intenzione di potenziare la centrale turbogas di contrada Sant’Irene-Cutura con l’installazione di due nuove turbine.
Potrebbe essere una buona idea se non fosse, però, che questo progetto – da quanto ci risulta – non porterà nessun nuovo posto di lavoro nel territorio. Continuerà solo lo sfruttamento di un’area che negli ultimi 50 anni ha visto ipotecata ogni altra possibilità di sviluppo proprio a causa della presenza di questo colosso industriale.
È quanto rivelano i consiglieri comunali dei Gruppi di Opposizione della Lega Salvini, Costantino Baffa, de Il Coraggio di Cambiare l’italia, Giuseppe Graziano, Adele Olivo e Vincenzo Scarcello, e della civica Graziano Sindaco, Gennaro Scorza, chiedendo al Primo cittadino di rendere quanto prima edotta la popolazione sugli imminenti programmi di investimento che Enel starebbe per varare sul sito di produzione di Corigliano-Rossano.
Siamo preoccupati per le voci, sempre più insistenti, che vorrebbero un prossimo potenziamento della centrale turbogas e di un suo revamping tecnologico che consentirebbe all’impianto di essere telecontrollato (chissà da dove) e che quindi non produrrebbe nulla in termini occupazionali se non l’impiego dell’attuale forza lavoro. Ma siamo ancora più preoccupati del totale silenzio che sta avvolgendo questa vicenda. La cittadinanza è allo scuro di tutto.
Sulla grande questione Enel – lo diciamo da tempo – c’è’ troppo silenzio e nel silenzio, spesso, si compiono gli atti più scellerati e vergognosi. C’è qualcosa che non va. Soprattutto perché, appena qualche giorno fa, il sindaco ha voluto che si tenesse una conferenza di capigruppo alla presenza dei dirigenti regionali di Enel. Riunione nella quale il primo cittadino si è opposto ad ogni progetto di ampliamento della centrale e di questo siamo ben lieti. Ora però dobbiamo dirlo alla gente, dobbiamo dirlo pubblicamente e avviare, insieme, un’azione di contrasto contro le idee colonialiste della multinazionale dell’elettricità.
Sia chiaro, noi non siamo contro lo sviluppo industriale, specie se è ecosostenibile e portatore di lavoro, sviluppo e benessere. Ma, a quanto pare, questa nostra idea – che auspichiamo sia condivisa anche dalla Maggioranza – confligge fortemente con gli interessi di Enel. Ecco perché chiediamo, oggi con più forza, che il sito di Sant’Irene-Cutura venga caratterizzato, bonificato e, dopo lo sfruttamento durato quasi 50 anni, venga restituito alla città o comunque ad idee e progetti di privati che vogliano realizzare una proposta attinente al contesto di sviluppo di Corigliano-Rossano e dell’intera Sibaritide. Chiediamo l’accesso di specialisti terzi che ci certifichino che quel sito non sia inquinato e che mezzo secolo di produzione intensiva di energia elettrica non abbia compromesso il nostro ecosistema. Saperlo è un diritto dei cittadini.