Mancano solo quattro giorni alla notte più importante che ci sia, almeno per noi cristiani: il Natale. Ci tenevo a fare gli auguri all’intera comunità, in particolar modo alla mia gente, alle due parrocchie che da anni amministro. Se penso allo spirito e alla situazione poco natalizia che si respirava l’anno scorso tra i miei parrocchiani di Thurio e Ministalla, non posso essere che contento di come sia cambiata l’aria da pochi giorni. E per fortuna, aggiungerei.
Non è stato un anno facile, dopo la tragedia che ha colpito alcune famiglie di allevatori. La storia è nota a tutti, anche se chi di dovere, fino all’ultimo ha ignorato deliberatamente le difficoltà, il disagio e la paura che tutto potesse ripetersi con esiti ancora più catastrofici.
Si è dovuti arrivare ad un gesto forte, ad una mobilitazione dell’intera comunità per far valere i propri diritti.
Occupare la strada statale 106, come hanno fatto i cittadini di Thurio e Ministalla, non è stato un gesto di fanatismo come forse qualcuno ha pensato.
Lo si è fatto per scongiurare tragedie ancora più grandi, per evitare che stavolta non si dovessero contare vite umane, oltre che quelle di povere bestie indifese.
Da parroco prima, e da uomo dopo, ho appoggiato incondizionatamente la scelta dei miei parrocchiani, pur impossibilitato ad essere fisicamente vicino a loro.
Purtroppo le mie condizioni fisiche non me lo hanno permesso, ma loro sapevano e sanno che ero lì, lì a protestare con loro.
Lì a chiedere a gran voce la risoluzione di un problema grave, lì a far valere l’unico diritto inalienabile concessoci dal Signore: la vita.
L’ho fatto fin dalla prima notte in cui la furia dell’acqua si è abbattuta su alcune famiglie, ho continuato successivamente a farlo, con ogni mezzo a mia disposizione, a volte andando anche oltre la mia veste sacrale.
Con l’aiuto della comunità, abbiamo cercato di stare vicino alle famiglie in ogni modo, e di questo ringrazio chiunque abbia portato un po’ di sollievo in quei giorni, sia morale che materiale.
Non è stato facile per nessuno, lo so bene io che ho visto la paura negli occhi di grandi e piccini. Ho cercato di fare del mio meglio per ognuno di loro, senza risparmiarmi.
Ma questo è ciò che fa un buon pastore per il suo gregge, questo è quello che fa un buon amico, un buon fratello.
Questo è ciò che impone la misericordia.
Per un anno intero, c’è stato un rimbalzo di responsabilità che non ha portato a nulla.
È bastato poi creare scompiglio e forse un po’ di disagio in più a chi non importava nulla della paura di pochi cittadini, è bastato occupare per ventiquattro ore una strada trafficata e importante, stando all’addiaccio in una notte freddissima e finalmente, qualcosa si è mosso per mettere in sicurezza questo povero fiume la cui colpa è solo quella di stare lì, all’inclemenza di chi dovrebbe occuparsi della sua manutenzione.
Ho esultato anch’io con i miei parrocchiani e mi sono complimentato con loro per il risultato eccellente ottenuto.
A loro dico grazie, così come ringrazio quella parte istituzionale che ancora riesce a stare dalla parte del cittadino. E dico grazie ad ogni singolo cittadino che era lì sulla strada e che ha dimostrato come l’unione faccia la forza, sempre.
Io mi auguro che non sia l’ennesimo fuoco di paglia, che si esaurisce quando il clamore di un gesto così forte va scemando. Mi auguro, in questo Santo Natale, che le coscienze di coloro che ci governano si risveglino dal torpore in cui da tempo sono cadute.
Soprattutto, auguro a TUTTI, indistintamente, che sia un Natale di pace, ritrovando il vero senso di questa festa, che non è la materialità di un vestito firmato, di una cena sontuosa, di un gioiello prezioso.
A che servono queste cose, se poi ci si dimentica che Natale è AMORE, BONTA’, MISERICORDIA, TENEREZZA, FRATERNITA’.
Ed ‘ questo il mio augurio finale: mettere in pratica questi buoni sentimenti, tradurli in comportamenti buoni e costruttivi, accogliere Gesù che nasce nel proprio cuore, mettersi a disposizione degli altri, aiutare un fratello, sostenere un ammalato.
Il Signore vi colmi di ogni grazia e di ogni bene, nella salute del corpo e dello spirito perché Lui con amore e per amore si prende cura di ognuno di noi.
Buona Natale a tutti!
Don Cosimo Galizia