Non usano mezzi termini i numerosi genitori (circa una trentina) di ragazzi diversamente abili residenti nell’area urbana di Corigliano, riuniti in un apposito Comitato spontaneamente costituito per far sentire le loro legittime ragioni nei confronti delle preposte istituzioni. Il Comitato ha come suo portavoce la signora Lina Borrelli e si avvale della preziosa collaborazione dell’avvocato Raffaella Accroglianò, sempre sensibile e in prima linea sul fronte della legalità e del welfare.
“Non possiamo più tacere – affermano le mamme e i papà – dinnanzi all’atteggiamento silente dell’Amministrazione comunale. Da mesi attendiamo risposte da parte del sindaco Stasi e dell’assessore Novellis (la quale, lo ricordiamo, ben conosce la nostra situazione anche alla luce del ruolo in passato ricoperto come presidente Unitalsi) ad alcune nostre richieste, regolamente protocollate presso i competenti uffici dell’ente, afferenti un incontro con le medesime autorità comunali per affrontare le problematiche che quotidianamente vivono i nostri ragazzi e, di conseguenza, tutte le rispettive famiglie. Ci riferiamo, in primis, al trasporto dei nostri figli presso le apposite strutture d’assistenza nell’area urbana di Rossano (in assenza di uno nell’area urbana di Corigliano), le cui spese sono interamente sostenute dagli scriventi senza alcun sostegno da parte dell’Amministrazione in carica. Eppure – proseguono i genitori – ricordiamo bene le promesse e gli impegni assunti in campagna elettorale dallo stesso sindaco e dalla sua squadra. Noi non chiediamo finanziamenti al Comune, bensì che i diritti dei nostri figli siano garantiti in modo tangibile, chiediamo l’erogazione di servizi che ci spettano poiché come genitori non possiamo consentire che i nostri ragazzi siano privati dell’adeguato supporto da parte dell’istituzione comunale, ledendo così in modo tangibile il loro sviluppo psico-fisico e le loro capacità cognitive. Da soli non possiamo più farcela, ecco perché chiediamo, e lo ripetiamo, servizi e non soldi, sostegno concreto da parte dell’Amministrazione e nulla più. Da mesi invochiamo un confronto per istituire un tavolo monotematico sui diritti dei nostri ragazzi, ad iniziare appunto dal servizio di trasporto per affrontare poi altre questioni più complesse e a dir poco importanti, quali la realizzazione di un centro per le attività quotidiane, l’attivazione di una “Carta dei Servizi” e via discorrendo. Ad oggi, tuttavia, nonostante le nostre numerose vibranti ma sempre civili sollecitazioni, abbiamo ricevuto solo picche, un silenzio assordante da parte di chi aveva promesso sui palchi il ritorno alla “normalità” e il dar voce ai cosiddetti “invisibili” della società. L’isolamento rappresenta la peggior insidia per la famiglia di un disabile ed elemosinare un diritto non è degno di una società civile. Non ci fermeremo certamente a questo nostro ulteriore appello a mezzo stampa e, qualora si continui a registrare tale inaccettabile situazione, siamo pronti ad una mobilitazione sul tema che andrà a coinvolgere tutta la cittadinanza”.
Fabio Pistoia