La letizia delle festività natalizie ha da qualche giorno avuto inizio, ma gli avvenimenti della vita non sempre coincidono con le ricorrenze del calendario. E tra gli avvenimenti della vita c’è anche, purtroppo, quello della scomparsa, prima o poi, di ogni persona, poiché la morte è componente dell’esistenza stessa.
Orbene, se si discetta di festività natalizie e di questioni di siffatta portata, un particolare pensiero della comunità coriglianese non può che essere rivolto a chi, solo lo scorso anno, il 28 di dicembre per la precisione, lasciava questo mondo terreno per raggiungere un’altra dimensione: quella dei giusti, ove il tempo e lo spazio non hanno ragion d’essere. È già trascorso quasi un anno, infatti, dalla dipartita di Gerardo Lavorato, esempio d’umanità e rettitudine morale, grande lavoratore, uomo onesto e generoso, marito e padre esemplare, che tutti ricordano con grande affetto e incondizionata stima.
Scomparsa terrena, appunto, perché la sua figura, e non è retorica, è rimasta vivida e intatta in ciascuno di coloro i quali hanno avuto la fortuna di fare la conoscenza di quest’uomo, e tra questi anche lo scrivente. Gerardo Lavorato, pietra miliare della storia di questa città, ma anche di autentica passione politica e civile. Come non ricordare il suo impegno come esponente di primo piano e consigliere comunale del Pci, le sue quotidiane lotte per l’affermazione dei diritti dei lavoratori, che lui ben conosceva essendo anche impegnato lavorativamente nel settore del commercio, delle attività produttive, del comparto agricolo che ha strenuamente difeso con le unghie e con i denti?
Questo è ciò che scriveva Giovanni Pistoia, in un ricordo pubblicato sul blog di Corigliano all’indomani della notizia della sua morte: “Un caro amico, uno degli uomini più buoni e generosi che io abbia incontrato. Non ho potuto dargli, come avrei voluto, l’ultimo saluto. So che comunque non andrà mai via chi resta nel ricordo, un ricordo tra i più dolci. E non c’è “ultimo saluto” tra chi continuerà ad abitare nei tuoi pensieri. Le nostre vie si sono incrociate tantissimi anni fa; abbiamo discusso, gioito, sofferto insieme. Trascorse notti tra un intervento e una polemica. Amava profondamente la famiglia, i parenti. Mai un rancore, una parola astiosa. Amarezza sì, ma convinto che tutto poteva essere chiarito. Gentilezza, educazione, infinita bontà, forte amore per il suo paese, lavoratore senza orario: era tutto ciò e altro Gerardo Lavorato. Pensando a Gerardo e a uomini come lui, mi convinco sempre più che una generazione di umanità stia tramontando, e non so se altre, così ricche di passione e di altrettanta umanità, siano presenti o in arrivo. A Gerardo va in questi giorni il mio pensiero e il mio grazie per tutta l’amicizia che mi ha donato, le attenzioni che mi ha riservato; ai familiari tutti il mio abbraccio più forte”.
Noi tutti continueremo a credere che Gerardo Lavorato sia presente nella sua “storica” dimensione lavorativa di contrada Santa Lucia, nella sua calorosa e accogliente dimora, con i suoi familiari, persone generose e perbene come lui. Perché un anno è passato, ma le lancette delle emozioni sono e rimarranno più forti di quelle del tempo.
Fabio Pistoia