Era la prima decade del corrente mese di novembre allorquando la senatrice del Movimento 5 Stelle Rosa Silvana Abate, intervendo nuovamente sulla questione, diffidava formalmente la Regione Calabria in merito all’avvio dei lavori per la messa in sicurezza dell’argine del fiume Crati, a distanza esatta di un anno dall’alluvione che sconvolse le vite di numerose famiglie di località Thurio del comune di Corigliano Rossano.
Un evento traumatico e dalle immani proporzioni, tant’è che da quel momento in poi le stesse famiglie rimasero senza casa, oltre a registrare ingenti danni economici legati ai terreni agricoli e al bestiame, e sul quale la stessa senatrice è intervenuta per l’ennesima volta il 25 novembre scorso per chiedere lumi ai preposti uffici regionali.
Sempre nella prima decade di novembre, il sindaco della città, Flavio Stasi, comunicava ufficialmente che sulla situazione del Crati il Dipartimento Lavori Pubblici della Regione Calabria aveva assunto l’impegno di firmare l’assegnazione dei lavori di lì a qualche giorno. Lo stesso primo cittadino affermava, in tale occasione, di aver voluto avvisare tutti pubblicamente “non per farne pubblicità, ma perché ritengo che l’impegno non sia stato preso con me, ma con l’intera città. Del resto non si può più aspettare, con intere famiglie che vivono nel terrore”.
Positive notizie sembrano adesso registrarsi in merito all’avvio dei predetti lavori, a giusta ragione molto attesi dai residenti. Dalla Regione Calabria, infatti, fanno sapere (come riportato anche oggi dal Tg3 regionale) che già ieri è partito l’avvio della messa in sicurezza e il termine dei lavori, che avranno inizio nei prossimi giorni, è previsto entro il 28 aprile del 2020. L’auspicio comune è che simili propositi si traducano in fatti concreti e che abbiano dunque subito inizio gli annunciati lavori.
Fabio Pistoia