Con tristezza il castello Ducale guarda la ferrovia,
una calca umana affolla i binari illuminati,
voci,brusii,rumori,risate di triste allegria,
aleggiano in quell’aria nereggiata.
Non c’e’ gioia in queste partenze,
con occhi lucidi,in silenzio piangono i cuori,
solo barlumi di speranza nei loro pensieri.
I giovani emigrano !
Non hanno più valigie di cartone,
computer nello zaino,telefonino fra le mani.
Trasmigrano fra coraggio e disperazione
Per una terra senza radice,
dove la loro speranza germoglierà,
in altri luoghi porteranno il loro sapere,
in terra straniera saranno avvalorati.
Colto il loro intelletto,pieno d’ingegno e conoscenza.
Fertile il loro seme nell’ardua bellezza giovanile.
Esuli,lontano dalla matrigna terra natia,
liberi,nasceranno i figli dei Sibariti.
In questa terra di servilismo clientelare,
solo i lecchini,gli adulatori,gli accoliti,i servi,i raccomandati,
gusteranno i frutti della fertile Magna Grecia,
riscaldandosi al tiepido sole,bagnandosi nelle fresche acque.
Nella terra dell’oblio,non c’e’ futuro e sviluppo.
Luigi Visciglia 5 Novembre 2019