E forse c’era qualcuno che poteva pensare che quando sollevi le ragioni di una palese ingiustizia, magari con il vessillo dell’autonomia, il sistema costituito, anzi neo costituito in salsa “fusion” non trovasse difensori d’ufficio ? E che forse non c’era da aspettarselo che la “minoranza” avrebbe reagito gettandola in caciara, prendendo loro sì fischi per fiaschi e volutamente esprimendo in merito poche idee ma confuse. Il compagno Fabio afferma :
” Una quarantina di partecipanti perlopiù coriglianesi e idee assai confuse. È questa la sintesi della prima riunione del “Comitato per il ritorno all’autonomia” degli ex Comuni di Corigliano Calabro e Rossano tenutasi venerdì sera nella Sala Beato Felton al centro storico coriglianese (foto). La “spedizione dei 40” ha il velleitario obiettivo di porre nuovamente la linea di confine tra Corigliano e Rossano, abbattuta il 22 ottobre del 2017 attraverso il pronunciamento dei cittadini nell’apposito referendum consultivo sulla legge regionale per la fusione dei due ex distinti Comuni, ma palesa di disconoscere eventuali strumenti giuridici per tale proposito né d’avere qualche idea per combattere questa “battaglia”. Al contempo fa emergere d’essere in gran confusione e contraddizione.
In sostanza noi del CRA avremmo “idee confuse, velleitari, disconoscenza di strumenti giuridici, confusione, contraddizione” e mi sembra che ci sia andata pure bene, anche se un accenno seppure in tono sarcastico ad autonomisti anarchici insurrezionalisti è stato fatto!
Dimenticando di proposito quanto egli conosce benissimo, per come io lo conosco, nell’affermazione di Brecht che recita:
“quando l’ingiustizia diventa legge la resistenza diventa un dovere”.
E già, proprio un’ingiustizia! perché noi riteniamo che un referendum i cui parametri vengono cambiati in corsa, e che non prevedono che ad esprimersi obbligatoriamente sia almeno il 50% dei cittadini che ne dovranno poi sottostare agli esiti , è un sopruso, uno scandalo appunto un’ingiustizia.
E sì, perché noi esprimiamo potenzialmente quello che la maggioranza dei Coriglianesi non ha fatto standosene in silenzio e chissà perché e cosa avrebbero detto se invece si fosse espressa?
Ricordo per Qualche distratto che
Il dato definitivo di questo tanto decantato referendum che si è fatta legge vede a Rossano esprimersi solo il 44,70 % degli aventi diritto,
mentre a Corigliano, si esprime soltanto il 32,97 % degli aventi diritto,
il Si vede 7674 pari al 61,36% mentre per il No hanno votato 4833 cittadini pari al 38,64%.
Significa per capirci in soldoni che su 100 abitanti di Corigliano, arrotondando all’unità, 20 hanno detto SI alla fusione e 13 hanno detto NO, mentre la bellezza di 67 diconsi 67 sono rimasti convitati di pietra, non si sono espressi!
Ma sommando entrambi i votanti sia quelli di Rossano che di Corigliano non si arriva nemmeno al 39 % degli aventi diritto.
Quindi a Corigliano 20 hanno deciso per i rimanenti 80, è una legge giusta? È una legge che interpreta correttamente i desideri di una cittadinanza per una scelta così importante?
A noi pare proprio di no.
Quindi parafrasando Brecht a questa legge è un dovere resistere ed opporsi.
Qualcuno ingenuamente non vuole capire ed afferma che non ci sono gli strumenti giuridici, ma vivaddio, se per cambiare le ingiustizie di questo mondo si fosse fatto affidamento solo alle leggi vigenti a quest’ora ne io nè Fabio Buonofiglio, saremmo qui a disquisire, perché la legge sulla scuola obbligatoria non si sarebbe mai pubblicata e lui sarebbe forse nei campi o in qualche officina mentre io davanti a qualche parete a ragionare con l’intonaco da spianare!
E ancora ma chi ha mai detto che conosciamo o non conosciamo le leggi!
Ma come, proprio oggi ai tempi della Brexit, dove l’Inghilterra manda a quel paese l’Europa, e si vuole riprendere la propria autonomia, dove una tredicenne detta l’agenda all’ONU, dove da un momento all’altro gli USA mettono i dazi sul parmigiano, dove i 5 stelle si alleano in una settimana col loro peggior nemico Renzi e formano il governo, ci si viene a dire che esistono cose impossibili? Che dalla fusione Corigliano Rossano per tutti i secoli dei secoli non si può mai più uscire peggio del peggior inferno Dantesco:
Perdete ogni speranza o voi che entrate!
E invece no, Per noi non è così tutto si può rivedere e l’atteggiamento del C.R.A è quello corretto, funzionale a soddisfare le esigenze di una parte di popolazione, da dimostrare che sia minoranza, che si sente defraudata di una sua condizione di diritto e che lotterà con tutti i metodi leciti messi a disposizione in un paese democratico per raggiungere tale scopo.
Vedremo certamente nel percorso che ci accingiamo ad intraprendere a partire da Corigliano Storica in quaranta, chi o cosa si vorrà posizionare per ostacolarlo.
Per il C.R.A.
Mario Gallina