Ora, però, è il tempo della collaborazione.
Residenti nel borgo marinaro di Schiavonea scesi in strada, subito dopo l’ennesimo blitz anti-droga scattato avant’ieri notte nella “storica” Piazzetta Portofino, per testimoniare gratitudine e riconoscimento all’Arma dei Carabinieri. Scene che rendono idea dell’affetto e della stima da parte della popolazione nei confronti dei militari della Compagnia di Corigliano per l’attività rivolta a garantire ogni dì sicurezza e legalità in tutto il territorio comunale e, nella fattispecie, per ciò che concerne la lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Un fenomeno che ha assunto ormai proporzioni preoccupanti e rappresenta uno dei pilastri del paziente e accurato lavoro programmato e attuato dai militari sotto la scrupolosa e sempre attenta guida del Capitano Cesare Calascibetta; attività, questa, che rifugge dal clamore delle cronache e ama ridursi, piuttosto, alle comunicazioni basilari, caratterizzata com’è dalla volontà di perseguire gli importanti obiettivi all’insegna della proverbiale discrezione.
Tuttavia, gli aspetti positivi, pur se in contesti di accadimenti negativi, è opportuno evidenziarli poiché, come in questo caso, mettono in luce il desiderio di riscatto e giustizia che arde nella stragrande maggioranza della popolazione. Cittadini che avvertono l’opera, graduale quanto faticosa, di “liberazione” di zone individuate come predilette dai pusher, ancor più mossi dalla triste constatazione dell’impiego di ragazzini di minore età per reclutare altri coetanei-consumatori di tossiche sostanze, veri e propri strumenti di annientamento e di morte, sia fisica che psichica.
Grazie al Capitano Calascibetta e ai suoi uomini per la brillante opera di repressione di questo come di tutti gli altri fatti criminosi; però, se per davvero si vuole contribuire ad estirpare tale terribile piaga sociale e salvare anche e soprattutto i giovanissimi di questa città, è adesso il momento della partecipazione, il tempo della fattiva collaborazione. Le Forze dell’ordine non possono essere lasciate ad agire in perfetta solitudine, ma ogni cittadino è chiamato al senso di responsabilità e a denunciare situazioni illegali delle quali è eventualmente a conoscenza. Solo così si potrà costruire insieme la “rinascita” civile e socio-culturale di un territorio nel quale le droghe d’ogni risma hanno preso piede con grave nocumento per tutta la comunità.
Fabio Pistoia