Era il 29 giugno scorso allorquando, con le proverbiali doti di professionalità e discrezione, i Carabinieri della Compagnia di Corigliano portavano a compimento una brillante operazione mirata a debellare il deplorevole quanto pericoloso fenomeno dello spaccio di droga all’interno e nei pressi della stazione ferroviaria situata nel cuore dello Scalo.
Operazione che, in modo più che comprensibile, venne salutata con favore da operatori dell’informazione e comunità intera perché, oltre ai positivi benefici per la pubblica sicurezza, interessava soprattutto il vero e proprio business avente come protagonisti giovani e finanche adolescenti della città.
Il Capitano Cesare Calascibetta (in foto) ha fatto dell’azione di contrasto e repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti sul territorio comunale uno dei principali motivi dell’agire di tutta la locale Compagnia dei Carabinieri della quale è alla guida con professionalità, dedizione e sensibilità, conseguendo risultati più che soddisfacenti, garantendo salubrità e integrità dei luoghi, indagando e reprimendo situazioni nefaste, portando a segno operazioni dopo lunghe e certosine attività d’indagine. In tal senso, dunque, giova ricordare cosa era e, invece, cosa è oggi la stazione ferroviaria di Corigliano Scalo: nei mesi e negli anni addietro ricettacolo di rifiuti nonché di pericoli d’ogni genere, mentre la situazione odierna è a dir poco rosea rispetto al passato. Certo, permangono criticità dovute ai soliti vandali in agguato che, periodicamente, tentano di offuscare gli ottimi lavori di ristrutturazione dell’immobile e dei servizi di corredo eseguiti dal personale di Rete Ferroviaria Italiana, ma il quadro complessivo è completamente mutato, e in meglio.
Tutti i militari dell’Arma coriglianese, infatti, non hanno mai lesinato tempo ed energie in tal senso, assicurando un ragguardevole risultato nella lotta senza esclusione di colpi al mercato della droga in città. Giovanissimi utilizzati come incalliti spacciatori per vendere questa odiosa merce a coetanei, divenuti a loro volta abituali consumatori non di rado per noia ed emulazione. Di lavoro certamente ne resta tanto da fare, perché simile piaga è difficile da estirpare e passa anzitutto da una scrupolosa attività di prevenzione alla quale sono chiamate tutte le istituzioni e le agenzie educative e formative del territorio; intanto, però, si registra con favore che alcune di queste aree predilette per lo spaccio, come appunto la stazione ferroviaria, sono state letteramente “liberate” grazie ai Carabinieri. Di questo dato la comunità non può che esser grata al Capitano Cesare Calascibetta e a tutti i Carabinieri in servizio presso la locale Compagnia, avulsi dal clamore della notorietà e attenti, piuttosto, allo svolgimento di un quotidiano servizio di straordinaria utilità sociale per la collettività.
Fabio Pistoia