Tra le problematiche ereditate dall’Amministrazione Stasi, innumerevoli e d’antica origine, v’è anche quella dell’emergenza bagni pubblici nell’area urbana di Corigliano. Emergenza è la parola giusta, e non s’esagera affatto, poiché non appare comprensibile la vigente, deplorevole situazione: il centro storico è privo di tali servizi pubblici degni di questo nome, nonostante la loro notevole utilità sociale.
Nel tempo, i bagni pubblici dislocati in diverse aree del borgo, fra tutti quelli di S. Antonio, alle spalle della villa comunale, sono stati chiusi e gli unici rimasti attualmente aperti sono quelli presenti in viale Rimembranze, nei pressi del Santuario di San Francesco di Paola e dell’annessa piazza, quotidianamente frequentata soprattutto da cittadini piuttosto anziani. Chi, malauguratamente, avverte necessità fisiologiche mentre è per strada e si reca nei suddetti locali, come accaduto di recente ad alcuni turisti immersi nella visione delle bellezze storico-artistiche del centro storico, può infatti verificare personalmente la quasi totale inagibilità degli stessi a causa dei rischi igienico-sanitari che si corrono al loro interno, nonché del getto d’acqua ormai fuori controllo.
La problematica, segnalata da numerosi cittadini che hanno a cuore le sorti del borgo antico nonché le legittime esigenze della comunità che potrebbe e dovrebbe avvalersi della funzionale e ottimale esistenza di questo presidio d’importante utilità sociale, si spera venga affrontata dalle preposte autorità. È una questione di decoro e civiltà.
Fabio Pistoia