Neppure il calar della sera riesce a far venire meno la sua immortale bellezza. Trattasi di uno dei tanti prestigiosi palazzi storici di Corigliano. Lo scorrere inesorabile del tempo non è riuscito a cancellarne tracce e maestosità. Ci riferiamo al Palazzo del Pendino, ai più noto come ex Mattatoio comunale, situato in contrada Bonifacio (difatti popolarmente nota come “strada del Macello”). Intorno al 1220, l’attuale struttura nacque come Convento dell’Ordine Francescano in Calabria.
Nella seconda metà del Quattrocento, i Conventuali si trasferirono da questo luogo, che diventò così la dimora rurale dei Principi di Bisignano. Il vecchio Convento divenne pertanto il “Palazzo” o “Casino Grande al Pendino” e fu abitato dai feudatari coriglianesi fino a quando non fu ampliato, prima del trasferimento al Castello. Passato dai Sanseverino ai Saluzzo e quindi ai Compagna, l’edificio si ridusse sempre più a magazzino di prodotti agricoli. Infine fu ceduto al Comune dalla Baronessa Antonietta Compagna e adibito dal 1931 a Mattatoio comunale. Attualmente la struttura è costituita da un corpo centrale e da costruzioni minori poste ai lati; insiste su un’area complessiva di circa 1.900 mq di cui 990 coperti. L’intervento conclusosi nel 1931 trasformò radicalmente l’antico Palazzo, sia sotto l’aspetto strutturale che architettonico. Nel 2009, con l’Amministrazione comunale in carica, – grazie al personale interessamento dell’allora Sindaco Pasqualina Straface, che programmò unitamente al Comitato civico “Coriliani”, da sempre in prima linea su questo fronte, una serie di interventi mirati al recupero e alla riqualificazione dei beni culturali dislocati nel centro storico e in tutto il resto del territorio comunale – s’avvio l’iter relativo alla ristrutturazione del Palazzo del Pendino, con relativa richiesta di finanziamento, arrivando quindi a compimento con l’approvazione per un importo di circa 1,5 milioni di euro. Ne seguì poi tutto l’iter burocratico che ha portato al bando di gara ed all’assegnazione dei lavori all’impresa aggiudicataria, iter portato avanti dalla successiva Amministrazione Geraci. L’intervento prevede sostanzialmente il consolidamento e l’adeguamento della struttura esistente alla nuova destinazione d’uso, “Albergo per la Gioventù o Ostello”, ideale come luogo di pernottamento e di soggiorno per i giovani, ma anche come punto di attrazione turistica, vista la contiguità con il “Parco fluviale del Coriglianeto”. Questi i numeri previsti: 14 camere, 47 posti letto, servizi, cucina, reception, ufficio direttivo, sala ristorante, sala bar, sala tv, atrio. Oggi, i segni di tali lavori sono evidentemente riconoscibili, come le cornici degli infissi, i davanzali delle finestre, le soglie delle porte in calcestruzzo, gli infissi in legno di castagno, il manto di copertura in tegole marsigliesi. Tuttavia, anche a fronte del cartello informativo dei lavori affisso sull’uscio dell’edificio, recante l’anno 2016 come fine dei lavori, sono in molti, tra i cittadini, a chiedersi quando e come sarà possibile vedere completamente ristrutturato l’immobile e riportato a piena luce, per poterne entrare in possesso e renderlo fruibile soprattutto da giovani e turisti.
Fabio Pistoia