Salendo per il paese di Corigliano all’altezza del rione ” i Pignatari” , in prossimità dell’ex officina di Mastro Angelo, si riscontra il cedimento di un muro di cinta stradale. Due blocchi compatti di cemento si sono definitivamente staccati e con tutto il loro peso, qualche tonnellata di ottimo calcestruzzo, minacciano il sottostante abitato e circondario.
Sono anni che i vari sindaci ed assessori percorrono quell’unica strada d’ingresso al paese e nessun amministratore, ad oggi, ha provveduto a segnalare il pericolo, a far transennare la strada a mettere il tutto in sicurezza.
Inutile ogni tentativo del sottoscritto promosso in tal senso, gli incontri con il dirigente ing. Amica del manutentivo, le segnalazioni ai vigili, la denuncia sui social, con tanto di foto. Nulla é servito, nemmeno la morte di un motociclista avvenuta qualche anno fa, proprio in quel posto.
I fondi ultimi determinati in maggio 2019, destinati per rimediare a quell’ingresso del paese così degradato, scopro da un po’, sono serviti per fare altro.
Insomma, storie di ordinaria amministrazione!
Se, quindi, in Corigliano anche la nuova amministrazione non ha inteso rimediare con un paio d’ore di lavoro per transennare a norma quel punto stradale, a Rossano nel centro Storico qualcosa, invece, avviene.
Paradossalmente dopo anni di dimenticanza, in località “Ciglio della torre” viene finalmente ripristinato il muretto, un parapetto di cinta al sagrato della chiesetta dedicata alla Madonna di Schiavonea.
Si dirà: epperò! a Rossano Stasi mette mano alla sicurezza! Ebbene no. È perfettamente il contrario. La storia è di quelle che possono accadere solo in questo sud dimenticato da Dio.
Un’ attivista del borgo bizantino, Donatella Visciglia, dopo varie segnalazioni, incontri, denunce, stanca di assistere ad anni di negligenza amministrativa organizza attraverso la propria associazione di promozione ed attività sociale “Comitato Rossano Centro storico” un momento di partecipazione della comunità per far fronte, con i più nobili motivi, a quel degrado urbano del rione, che comporta anche un evidente rischio per chi si trova a vivere o a passare per quel luogo. Donatella Visciglia si attiva, chiama degli operai, dei volontari per rimediare al degrado urbano complessivo e per riparare quel muretto ripristinandolo ab origine. Vi è urgenza di farlo prima che qualcuno si faccia male. Prima che si consumi un dramma annunciato. Non vi è altro interesse, quindi, da parte di Donatella, se non quello mosso per il bene comune. Bisognerebbe conferirgli dei meriti a questa donna per il tempo e l’attività civica che offre alla comunità, bisognerebbe prenderla ad esempio, metterla in condizione di operare attraverso facilitazioni burocratiche, favorendo quindi tali iniziative, ed invece… colpo di scena, la nuova Amministrazione Stasi, assessore al ramo l’avv. ssa Turano, blocca i lavori poiché non autorizzati. Di fatto la polizia municipale mette i sigilli al cantiere con 2 euro di nastro a strisce bianco-rosso. L’intera area è così posta sotto sequestro. Così fatto, gli amministratori soddisfatti della loro attività contro l’abusivismo edilizio, rappresentato da quel disgraziato parapetto, ne fanno oggetto quasi privilegiato di comunicato stampa. Dico quasi perché la cosa che ha più impressionato del comunicato stampa è stata la notevole permanente dell’assessore Turano che mostra con orgoglio, in foto, così, la sua folta capigliatura. Davvero notevole!
Riflettendoci un po’ su si comprende ciò che ad altro livello stride.
È il tempo!
Il tempo impiegato dal parrucchiere per quel bel trattamento e coloritura, sarà stato all’incirca lo stesso impiegato dai tre operai per ricostruire quel muro. Lo stesso tempo per porre in essere il sequestro dell’area.
Quanto tempo sprecato!
Voglio far presente inoltre al Sindaco che la lotta all’abusivismo se vuole potrà riprenderla con serietà su gran parte del territorio. Dove i dati sull’abusivismo sono ben rappresentati nel PSA e riguardano milioni di metri cubi costruiti persino sul demanio e su terreni civici.
Sono certo che a Flavio Stasi non mancherà occasione e soprattutto l’aspetto comunicativo per illustrare i primi seri interventi di demolizione o di sequestro su quei terreni, di interi quartieri o di cittadelle abusive disseminate sul territorio, magari ne tratterà con una foto sua, dove certamente apprezzeremmo la sua competenza di parrucchiere d’ alto Livello.
Presidente del MAC
Alfonso Pietro Caravetta