Dovranno fare ricorso al Tribunale del Riesame i legali difensori per chiedere la revoca delle misure cautelari alle quali, dallo scorso 14 agosto, sono stati sottoposti i loro assistiti o, in subordine, provvedimenti meno afflittivi. Non è bastato l’interrogatorio di garanzia di venerdì scorso, a quanto sembra, per “alleggerire” le posizioni dei cinque cittadini di Corigliano Rossano accusati di violenza sessuale ed estorsione ai danni di una giovane donna, d’origine albanese ma residente con la famiglia in città.
Reggerebbe, dunque, l’impianto accusatorio alla base della vicenda che ha suscitato l’indignazione popolare e riempito le pagine di giornali nazionali e servizi televisivi nei giorni di Ferragosto. I cinque continuano invece a dichiararsi innocenti e completamente estranei a qualsivoglia contestazione mossa nei loro confronti.
Fabio Pistoia