“Cosimo è uscito di casa e da quel momento in poi non è più tornato. E da allora di lui non so più nulla”. A parlare è la compagna di Cosimo Rosolino Sposato, dal quale ha avuto un bambino che oggi ha 7 mesi, donna discreta come tutti i familiari del 43enne coriglianese misteriosamente scomparso ormai da ben due settimane. Nessuna altra dichiarazione, com’è anche comprensibile.
È dallo scorso lunedì 1 luglio, infatti, che non si hanno più notizie dell’uomo, conosciuto in larghi strati della popolazione e, in particolare, nelle contrade di Cantinella e Mandria del Forno, ove risiedono tra l’altro anche i suoi genitori. Una famiglia rispettata, quella di Cosimo Rosolino Sposato, attorno alla quale sempre più numerosi tra amici e conoscenti si stringono, con sentimenti d’affetto e stima, in questo momento a dir poco delicato e doloroso. Cosa c’è di più angosciante nel vedere un proprio caro quasi svanito nel nulla, e quindi legittimamente preoccuparsi sulle sue condizioni di salute, su cosa possa essergli accaduto?
A tali naturali interrogativi, a distanza di un arco temporale d’assenza tutt’altro che breve, s’aggiungono altri elementi, quali il ritrovamento, dopo poche ore dalla denuncia di scomparsa presentata in data 1 luglio presso la locale caserma dei Carabinieri, della moto abitualmente utilizzata dall’uomo, con all’interno il suo cellulare, in una stradina della frazione Cantinella, nei pressi di un supermercato della zona. Elementi inquietanti che gettano ombre sulla sorte del 43enne: perché lasciare il proprio mezzo di trasporto e, addirittura, il telefono personale?
Sul caso sono alacremente impegnati, col consueto rigore unito alla massima riservatezza, i Carabinieri della Compagnia di Corigliano guidati dal capitano Cesare Calascibetta. Non è un film, purtroppo, ma un fatto realmente accaduto che sta turbando la serenità dell’intera comunità, oggi in ansia sul destino di un suo concittadino.
Fabio Pistoia