La Società Ecoross chiamata impropriamente in causa, pur comprendendo i toni della campagna elettorale, manifesta la più totale disapprovazione per le modalità assunte da una tornata elettorale inquinata e contaminata da contenuti falsi e pretestuosi da parte di una fonte “pirata” online, ritenuta di informazione, che diffonde veleni, semina odio, trasmette diffidenza, lede l’immagine e la storia di una società mai intaccata da inchieste giudiziarie che, pure, in questo settore sono all’ordine del giorno.
Eppure chissà per quali reconditi motivi si chiama in causa solo ed esclusivamente Ecoross, minandone la onorabilità, il prestigio, la professionalità, la capacità di fare impresa in una terra difficile come la Calabria. Sono dubbi che producono fondati sospetti circa l’ipotesi che dietro tali attacchi vi sia il tentativo di colpire un’azienda per sponsorizzarne altre.
La società Ecoross è sul mercato da oltre 25 anni, è fedele ai principi della libera impresa, ha partecipato e vinto appalti nel rispetto delle regole e della trasparenza fino a prova contraria: lo dice la storia, lo dicono i fatti!
Ringraziamo, a tal riguardo, le organizzazioni sindacali e tutti coloro che in questi giorni hanno espresso solidarietà all’azienda e ai lavoratori tutti.
Ecoross è una delle poche aziende del territorio, operanti nel settore, ad essere in possesso dell’iscrizione nella White List tenuta dalla Prefettura di Cosenza (elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa).
Da molti anni l’impresa, mediante il controllo di azienda di certificazione leader (DNV) è certificata ISO 9001 (qualità dei servizi prestati), ISO 14001 (rispetto delle norme ambientali), OHSAS 18001 (rispetto della normativa di sicurezza del lavoro). È stato inoltre adottato un sistema organizzativo ai sensi della Legge 231/2001, al fine di individuare e prevenire illeciti e reati commessi dai propri dipendenti e/o dai soggetti che intrattengono rapporti con l’azienda.
Ciò nonostante siamo stati apostrofati come dei corrotti, dei faccendieri, degli imbroglioni, dei trafficanti, dei soggetti ritenuti organici a cosche malavitose o affiliati alla ‘Ndrangheta, associandoci a tutti i costi a uno dei candidati a sindaco.
Gli autori ed estensori materiali di tali scritti si nascondono dietro una misteriosa tastiera, senza uscire allo scoperto, tra l’altro dietro fasulle “lettere anonime”. E nei casi in cui qualcuno ci mette la faccia, si ricorre a strategie informatiche per sottrarsi alle responsabilità. Questo è il contesto di miseria umana culturale in cui la Calabria è oggi precipitata.
Al fine di tutelarci dalle infamanti accuse, poiché crediamo nella giustizia, abbiamo seguito le vie legali speranzosi che lo Stato potesse agire a garanzia della dignità delle persone fisiche e giuridiche. Ancora oggi siamo invece bersaglio e vittime di vera maldicenza e dileggio, tra calunnie e disinformazione, con interventi a pioggia a carattere quotidiano, noncuranti e irrispettosi degli effetti gravi e dei danni irreversibili che si arrecano sul piano imprenditoriale ma anche e soprattutto umano.
Ciò premesso si precisa che: il candidato Graziano non risulta in alcun modo, né direttamente né indirettamente in società riconducibili alla famiglia Pulignano. Ogni affermazione che va in questa direzione è destituita di fondamento.
In questi giorni il management di Ecoross e il personale tutto hanno incontrato i tre candidati a sindaco in un clima di totale serenità, pacatezza e cordialità sulle varie problematiche attinenti la gestione del servizio di Igiene urbana nel territorio di Corigliano-Rossano.
Si respingono categoricamente le affermazioni secondo le quali siano state esercitate imposizioni o forme di condizionamento “militare” sul personale per l’uno o l’altro candidato. Non appartiene alla cultura di Ecoross tale agire. La società ha sempre messo al centro il patrimonio umano interno all’azienda, la cui professionalità ha consentito alla stessa di crescere negli anni.
L’ignoranza mista alla malafede trova ulteriore conferma nell’accusa secondo la quale si attribuisca a Ecoross la competenza dell’aumento dei tributi in materia di rifiuti: decisione che spetta solo ed esclusivamente alla pubblica amministrazione e non certo a una società privata.
Le regole più elementari del giornalismo dovrebbero ricondurre alla necessità di accertare la fondatezza della notizia e, invece, si predilige il falso per mera speculazione e/o interessi che nulla hanno a che vedere con la verità: nell’area urbana di Corigliano nell’anno 2018 è stata raggiunta una percentuale pari al 55% di raccolta differenziata nonostante alcune criticità decisamente estranee all’azienda, a partire dal monitoraggio e controllo delle attività in capo all’ente pubblico. Tale percentuale – lo diciamo agli stolti – ha consentito all’ex Comune di Corigliano una riduzione dei costi di circa un milione di euro per lo smaltimento rispetto al 2016.
In ordine alla vecchia questione relativa al bando indetto presso l’ex Comune di Rossano, risalente al 2013 e che, guarda caso, viene rimessa in campo proprio in questo periodo, si specifica che la Ecoross all’epoca della pubblicazione di un primo bando – cosi come previsto dalla Legge – non ha fatto altro che evidenziare formalmente e per iscritto, alla stazione appaltante, la presenza di marcati vizi formali tali da pregiudicare la propria partecipazione alla gara stessa; analoga decisione veniva assunta, da quanto ci risulta, anche da altre aziende, inducendo l’Ente a ritirare la gara in autotutela.
Nell’attacco relativo al bando indetto dall’ex comune di Corigliano Calabro, risalente al 2016, che la Ecoross si sarebbe aggiudicata in quanto unica azienda in possesso di 65 dipendenti con lo stesso inquadramento contrattuale di quelli previsti dal bando di gara, vi è la prova lampante della completa malafede dei presunti organi di informazione! Se solo i professionisti della menzogna avessero letto il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro per i servizi di igiene urbana, che Ecoross può vantare di aver sempre rispettato, avrebbero preso atto che in tutti gli appalti di igiene urbana, nessuno escluso, esiste l’obbligo di Legge, in caso di subentro di una nuova impresa, del passaggio diretto ed immediato dei lavoratori in forza all’impresa cessante. Nessun’altra impresa avrebbe potuto offrire lo svolgimento dei servizi con un numero inferiore di dipendenti.
Pertanto il tentativo maldestro di far sembrare “su misura” i suddetti bandi, non solo è privo di ogni fondamento di carattere tecnico e giuridico, ma rasenta addirittura il ridicolo. Viene inoltre da chiedersi: quali responsabilità si possono addebitare ad Ecoross se nessun’altra azienda ha partecipato ai bandi pubblici di caratura nazionale?
Per quanto concerne la selezione dell’organico in dote alla Società, nella qualità di soggetto privato Ecoross può reclutare il personale sulla base di criteri soggettivi, fiduciari, autonomi e indipendenti. Tra gli obblighi solo il suddetto vincolo, nel caso della aggiudicazione di un appalto, di assumere personale in quota all’azienda uscente, il tutto di concerto con le organizzazioni sindacali. Da oltre due anni, inoltre, compare sul sito aziendale (www.ecoross.it) una apposita sezione “invia la tua candidatura” al fine di vagliare nuovi profili da inserire in organico. Le assunzioni avvengono solo ed esclusivamente attraverso lo svolgimento di questo iter.
La Ecoross, sin dalla sua costituzione, ha prodotto posti di lavoro, per un numero totale, tra contratti a tempo determinato ed indeterminato, pari a circa 1600 lavoratori, che in un contesto come la nostra Regione Calabria, non è poca cosa.
Ecoross non ha dipendenti legati direttamente o indirettamente a soggetti con ruoli in organismi che controllano, affidano e gestiscono i pagamenti destinati alla società; altre figure impropriamente chiamate in causa non hanno mai lavorato in azienda se non pochi mesi come periodo di prova, altre professionalità sono impiegate in tutt’altro settore. Tutto in piena regola e nel rispetto delle normative vigenti.
Spiace ancora una volta constatare come un’azienda che è stata creata senza finanziamenti pubblici e che produce occupazione in più cantieri della Calabria debba essere messa alla berlina da chicchessia dopo anni di sacrifici, di duro lavoro, di rischi e di forti esposizioni in denaro (anche anticipazioni degli stipendi per 250/300 dipendenti), considerato il ritardo dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni.
In ultimo la boutade di questa mattina secondo cui i Pulignano avrebbero acquisito delle aree al fine di dare vita a un impianto di compostaggio in zona Rossano lungo la statale 106. Ovviamente è l’ennesima burla frutto di trame fantasiose: è, invece, un progetto già presentato all’ex Comune di Rossano, esposto ai tre candidati a sindaco nel corso dell’ultimo incontro, che prevede l’insediamento di un centro turistico – ricettivo, dotato di impianti sportivi e di riabilitazione. Un progetto capace di assorbire ulteriore occupazione, di recupero urbano e di riqualificazione a fini sociali, con particolare attenzione rivolta alle fasce meno abbienti. È ormai chiaro l’obiettivo di certa informazione, estranea a questa realtà, il cui fine ultimo è quello di tentare di screditare e distruggere ciò che di buono l’imprenditoria sana realizza sullo jonio. La famiglia Pulignano ha sempre agito e agisce nella legalità, se lo mettano in testa i calunniatori di professione.
Avremmo preferito estraniarci dal clima di veleni in atto ma, per rispetto ai lettori, la Ecoross ha il dovere di intervenire in assenza di una informazione che non si documenta né verifica le fonti.
ECOROSS SRL
(comunicato stampa)