Egregio signore Sciarrotta, Lei m’ignora così tanto e così da tanto, tanto d’avermi scritto una chilometrica lettera. Le rispondo, e cerco di farlo nel modo più breve che mi sia possibile. In una delle mie tante cronache politiche, una cronaca recente, Lei ha letto una notizia riguardante Sua figlia, fingendo pubblicamente di non averne letto un passaggio, che Le ripropongo qui: “Un prezzo caro e amaro, che Lidia Sciarrotta suo malgrado paga per essere componente d’una famiglia molto più che soltanto “chiacchierata”, con alcuni suoi stretti congiunti notissimi alla giustizia per i loro trascorsi giudiziari”. Quanto alla “nipote di…”, titolo della mia cronaca, francamente non riesco a trovare in quale sperduta galassia dell’universo siano ubicati la grave offesa nei confronti di Sua figlia e l’oltraggio alla Sua ottima reputazione – quella Sua personale signore Sciarrotta – a meno che Sua figlia non sia affatto la “nipote di…” e fosse così sarei pronto immediatamente a domandare a sua figlia ed a Lei umilmente scusa.
Ad ogni modo, le notizie da me riportate sono risultate così fondate e vere, tanto d’avere mosso, successivamente, un’intervista televisiva a Sua figlia da parte d’un mio stimato collega, nella quale Sua figlia conferma le notizie da me riportate su AltrePagine, la testata giornalistica che da anni dirigo e che Lei magistralmente “ignora”, salvo poi…
Le risparmio ogni mia considerazione sulla “lezione” che mi rivolge su come si combatta la mafia, precisandole che di solito non siedo su uno sgabello ma su una più comoda e piuttosto economica poltrona professionale di pelle ecologica e di colore rosso. Per quanto mi riguarda si riservi di rivolgersi a qualsivoglia autorità, giudiziaria e non.
Con viva cordialità,
Fabio Buonofiglio, Direttore responsabile di AltrePagine.it