“Lo scalo marittimo di Corigliano Rossano non è ancora pienamente aperto al traffico marittimo (traffico di navi limitato) e quindi si dispone solo di discreti elementi reali sul quale fondare prospettive previsioni che possono, perciò, essere disegnate soltanto in termini potenziali. L’ipotesi più accreditata è sembrata quella di dare al porto una connotazione prevalentemente turistica e da diporto.
Ciò in considerazione del fatto che tale utilizzo, oltre che determinare maggiori margini di profitto operativo per il porto stesso, potrebbe avere ripercussioni positive in termini di ricaduta sull’intero tessuto economico locale”.
È quanto afferma Salvatore (per tutti Salvino) Santelli, docente di Logistica dei Trasporti (indirizzo Trasporti e Logistica – Conduzione del mezzo navale) presso l’IIS “Nicholas Green/Falcone e Borsellino” ed esponente del gruppo “Città Positiva” a sostegno del candidato a Sindaco Gino Promenzio. Profondo conoscitore delle tematiche afferenti il mondo della pesca e delle attività portuali, Santelli è l’autore di un interessante progetto di sviluppo sull’importante infrastruttura, parte integrante del programma di governo del dottor Promenzio, e del quale in questa sede, per ovvie ragioni di spazio, si rendono noti solo alcuni esaustivi passaggi.
“Bisogna evidenziare che i vantaggi derivanti da un processo di riqualificazione globale non andrebbero a favore soltanto del turismo balneare classico dei mesi estivi ma, tramite un processo di destagionalizzazione e di miglioramento delle condizioni di fruibilità dell’offerta complessiva, i benefici andrebbero anche a favore delle altre tipologie di turismo a elevati contenuti culturali – spiega Santelli – con una diversificazione verso attività quali l’archeologia, i percorsi storico-artistici, l’enoittigastronomia, il turismo verde e le vacanze attive, l’attività congressuale, etc.. È necessario, ad esempio, che la darsena sia realizzata non come un’appendice accessoria di una più importante installazione portuale, ma sia “specializzata”, ovvero in grado di rispondere a particolari criteri. Pertanto, sarebbe opportuno realizzare all’interno della nuova darsena un pontile di ormeggio che risponda a tutti i requisiti organizzativi e costruttivi di un porto turistico, compreso quello di essere sufficientemente staccato dalle restanti attività economiche complementari (esercizi commerciali, costruzioni immobiliari, navali, etc.) ad esso connesse. Non minore importanza – prosegue Santelli – deve essere rivolta alla funzione peschereccia, non solo per la rilevanza economica e la ricaduta occupazionale del settore della pesca, ma anche perché, pur essendo in crisi, attualmente è un’importante attività presente nel porto. Con l’entrata in funzione del porto sarà necessario prevedere una sistematizzazione dell’attracco finalizzata ad una minore occupazione dell’area portuale e una dotazione di tutti i servizi necessari a rendere funzionale e conforme alle normative vigenti l’attività di pesca. Ciò non vuol dire escludere completamente un utilizzo del porto per funzione commerciale. Infatti, si ritiene che l’obiettivo principale debba essere quello di riappropriarsi del traffico di merci provenienti o destinate alla Calabria: attualmente attraverso i porti calabresi transita solo circa la metà di tale traffico e nessun quantitativo di rilievo relativamente a merci di altre regioni”.
Fabio Pistoia