Nell’oscura selva
di questa brutta famiglia
di licantropi e animali,
si vota.
La presunzione bestialità impera.
Il ringhioso ruggito intimorisce:
chi abbaia, chi raglia, chi grugnisce,
straziante è il belare delle pecore.
Guardigno e condizionante
è lo sguardo delle iene.
Il Gattopardo osserva e medita,
la disarmonia incomprensibile
della foresta bestializzata.
Trilussa!
Legge il suo solito giornale,
spaparacchiato all’ombra d’un pajaro.
Tomasi di Lampedusa!
Passeggia con il Principe di Salina,
“colui che fece il gran rifiuto”.
L’utopistico Tommaso Moro,
inceneritosi la testa, le vesti si strappa
per lo squallore sociale.
Luigi Visciglia