V’è una politica urlata e scomposta, sovente carente di contenuti e che poggia su una presunta superiorità morale, acquisita chissà dove, come, quando e perché. Poi v’è quella tradizionale, ossia delle forze politiche riconosciute nonché dei movimenti civici che prospettano all’elettorato programmi, condivisibili o meno, e candidati che si prefiggono di attuare gli stessi nelle preposte sedi istituzionali.
Ciò accade sempre e un po’ ovunque, anche nel comune di Corigliano Rossano, i cui cittadini saranno chiamati alle urne, il prossimo 26 maggio, per eleggere il primo Sindaco e il primo Consiglio comunale della neonata realtà unica municipale.
In tale scenario, si registra negli ultimi giorni (ma, per quello che ci è dato sapere, il fenomeno è destinato a proseguire nelle prossime ore) un fermento di non poca entità per ciò che concerne le adesioni provenienti dalla società civile alla Coalizione “Civico e Popolare” a sostegno della candidatura a Sindaco di Gino Promenzio. Adesioni distanti dalle segreterie dei partiti politici, dalle stanze del potere, dai pressing da Cosenza o Catanzaro o Roma ma, piuttosto, provenienti dalle numerose frazioni di cui il territorio comunale è a dir poco ricco, nonché dal variegato mondo dell’associazionismo. Realtà di recente o più remota costituzione, le quali hanno in comune la volontà di unirsi per dare adeguata rappresentanza a legittimi diritti, ad aspettative e ansie di cambiamento mai sopite. Rinnovamento è parola abusata, certamente, ma l’animo umano ha pur bisogno di credere in qualcosa e qualcuno, soprattutto allorquando è il momento di contribuire, in modo libero e democratico, a compiere decisioni destinate a cambiare i destini del luogo nel quale si è nati e si vive, per scelta o per necessità.
Comitati di quartiere o di contrada che chiedono un repentino cambiamento e si rispecchiano in Promenzio, medico di Corigliano Rossano tra i primi ad impegnarsi affinché il sogno della fusione divenisse tangibile realtà. Ma anche e soprattutto movimenti d’ispirazione giovanile svincolati dai partiti – si pensi a “GenerAzioni” di Alfonso Falcone, “MotivAzione Comune” di Gianfranco Costa, “Cambia-Menti” di Gianmarco Manfrinato, “Città Positiva” di Andrea Caroli, “Aria Nuova” di Francesco Madeo –, portatori d’interessi diffusi e non particolari, ciascuno privilegiante specifiche aree tematiche e attenzione per problematiche comuni, già operanti sul territorio da anni e non spuntati come funghi alla vigilia della competizione elettorale. Volti e nomi differenti tuttavia uniti, nella prima primavera di Corigliano Rossano, nell’edificazione di una città fondata sul nuovo ma non su un vuoto nuovismo, sui giovani ma non su uno sterile giovanilismo, sulle sensazioni e non su un vacuo sensazionalismo. Un impegno politico che è capace ancora di emozionare, di battersi “per” qualcosa e non “contro” qualcuno, e che al dileggio risponde sempre con un sorriso e la forza delle idee.
Fabio Pistoia