I cittadini residenti nell’area urbana di Corigliano si preparano a festeggiare il prossimo 2 aprile San Francesco di Paola, per il quale nutrono sentimenti di profonda fede e devozione popolare. Come non ricordare in questi momenti, pertanto, protagonisti e vicende strettamente connesse al Santo?
Era il 1987 allorquando l’imprenditore coriglianese Francesco Russo fece edificare nella ridente località montana comunale, Piana Caruso, una Chiesa quale segno di fede e devozione per il Santo Patrono della città. Da allora, ed è trascorso oltre un trentennio, la Chiesa di San Francesco di Paola si erge lì, imperturbabile all’incedere del tempo e al mutamento delle abitudini della popolazione, pronta ad accogliere residenti e villeggianti. Nel centro di Piana Caruso, quasi dirimpetto la villa comunale, questo simbolo della religiosità continua a rappresentare un punto di riferimento ed un baluardo, a dispetto dell’abbandono della zona montana perpetrato, negli anni, dalle istituzioni. Chiesetta immersa nella mistica solitudine, luogo ideale per la contemplazione, tale da far sognare, in un domani non troppo lontano, la rinascita del borgo montano, un tempo fecondo e rigoglioso.
Ogni anno, la caratteristica Chiesetta di Piana Caruso, nel mese di agosto, si riempie di fedeli soprattutto nella ricorrenza dei solenni festeggiamenti in onore del Santo Patrono e Protettore, denominati “San Francesco di Paola al Monte”, attese celebrazioni religiose e civili organizzate, con impegno e dedizione, dai Padri Minimi del Santuario-Parrocchia di San Francesco di Paola in Corigliano Centro con l’Arcidiocesi di Rossano-Cariati e il Comune di Corigliano Rossano. Un ricco e variegato programma di iniziative e momenti liturgici quale atto di devozione per il Patrono San Francesco di Paola, capace di aggregare e far rivivere, di volta in volta, vibranti emozioni nel solcare la porta d’ingresso della Chiesetta di Piana Caruso. Testimonianza di un’altra epoca che, tuttavia, continua a destare sensazioni e ricordi nelle menti e nei cuori di tanti concittadini.
Fabio Pistoia