Se oggi Premio Meligeni, senzatetto che tutti a Corigliano conoscono, s’accinge ad intraprendere (come si spera) una nuova vita, degna di questo nome, lo si deve solo alla sensibilità di alcuni suoi concittadini che, lontano da stucchevoli clamori e animati da genuino spirito di solidarietà, ne hanno preso a cuore la complessa quanto delicata vicenda umana. È infatti lo stesso Premio a voler personalmente ringraziare quanti,
ad iniziare dalla “storica”, generosa e professionale insegnante Concetta Frisina e ai titolari dell’attività “Pronto Chef”, lo aiutano nel limite delle loro possibilità, attivandosi concretamente per alleviare le sue quotidiane difficoltà.
Vi è poi anche chi, senza mai voler chiedere ribalte mediatiche, ma anzi rifuggendole, come il già consigliere comunale e provinciale Franco Bruno, si sta adoperando alacremente per portare a compimento una battaglia di dignità e civiltà: far sì che le preposte istituzioni, ossia il Comune di Corigliano Rossano, assicurino un luogo confortevole per Premio, che ancora oggi continua a trascorrere le notti all’addiaccio. Una battaglia che sta vedendo Bruno, persona leale e coerente con i valori della propria formazione umana e politica, prodigarsi e scontrarsi con quelle che definisce “le inefficienze della burocrazia e della macchina comunale”. Un’iniziativa che Bruno intende portare avanti fino in fondo assicurando un tetto a Premio e per la quale non si arrenderà mai dinnanzi alle avversità.
La notizia positiva odierna è che Meligeni, accompagnato da Bruno, si è recato presso il reparto di Oculistica dell’ospedale “Nicola Giannettasio” di Rossano, dove lo stesso è stato sottoposto ad una serie di visite ed accertamenti afferenti il suo stato di salute. È lo stesso Premio, difatti, a rivolgere un caloroso ringraziamento al personale medico e paramedico del reparto di Oculistica del nosocomio rossanese per la sensibilità e la disponibilità riscontrata.
Prosegue e cresce giorno dopo giorno, pertanto, la “rete” di solidarietà sorta intorno alla figura di Premio e alla sua necessità di assistenza. Un cammino che dovrà necessariamente culminare con l’assegnazione di un luogo consono alla sua permanenza diurna e soprattutto notturna.
Fabio Pistoia