Maria Pia ARMENTANO, Placido BONIFACIO, Franco CIRÒ, Antonio DE ROSIS, Maria DE SANTIS, Anna DI NOIA, Lara FELICETTI, Giusy FORCINITI, Katya GENOVA, Letizia GENTILE, Margherita MADEO, Lella PERSIANI, Serafina SALIMBENI, Silvana SIMONE, Bianca ZAMPINO. Sono questi i nominativi dei lettori-interpreti di un appuntamento di alto profilo culturale in programma domenica 10 marzo, alle ore 17.30, presso l’aula magna dell’Istituto Tecnico Commerciale “Luigi Palma” di Corigliano.
L’iniziativa – avente come tema “La Grande Guerra”, curata dal prof. Giuseppe DE ROSIS ed organizzata col supporto di ITC, Associazione “Musica oltre le Barriere” e ICSAIC – è incentrata sulla presentazione del libro “Resistere” del prof. Giuseppe FERRARO.
Il programma dei lavori prevede i saluti della dott.ssa Cinzia D’AMICO, dirigente scolastico dell’Istituto “Luigi Palma”, e l’introduzione e il coordinamento della dott.ssa Anna MILIENI. A relazionare sarà il professore Giovanni PISTOIA. La manifestazione sarà allietata da momenti musicali curati da Mimì ZAMPINO.
Originario di Longobucco, l’autore del testo, Giuseppe Ferraro, è attualmente dottore di ricerca presso l’Università degli studi della Repubblica di San Marino, collabora con l’Università della Calabria ed è altresì componente della Deputazione di Storia Patria della Calabria e membro del comitato scientifico dell’ICSAIC, dove è anche responsabile della sezione scuola e didattica. Fa parte della redazione della rivista «Giornale di Storia contemporanea» e il «Pensiero storico»; dal 2018 anche del Centro studi “Paolo Prodi” per la Storia costituzionale (Università di Bologna). Ferraro non è affatto nuovo ad importanti riconoscimenti. Durante la sua carriera di storico e ricercatore, ha infatti ottenuto importanti premi. Il suo “Il prefetto e i briganti” ha infatti ottenuto la menzione speciale al premio “Sele d’oro” e giunto tra i cinque finalisti dell’Opera prima SISSCO nel 2017.
Attraverso fonti pubbliche e private (italiane e austro-ungariche) anche inedite, Ferraro nel libro “Resistere” riesce a ricostruire il complesso mondo delle trincee e dei campi di prigionia durante la Prima guerra mondiale. L’esperienza individuale di Bernardo Barberio, capitano nel 142° Reggimento fanteria Brigata Catanzaro, serve all’autore per ricostruire i modi della partenza al fronte, la vita in trincea, i rapporti con la popolazione civile e con le gerarchie militari, le fasi dei combattimenti, la prigionia nei campi austro-ungarici e i tentativi da parte dei prigionieri di resistere alla fame, al freddo, all’abbattimento umano e morale. La ricerca ha permesso il più delle volte anche di dare un nome ai quasi 700 prigionieri transitati dal campo di Dunaszerdahely in Ungheria. Destini individuali e collettivi, grandi e piccoli eventi, narrazione e interpretazione, s’intrecciano nelle varie fasi di questa ricerca scientifica, offrendo un quadro originale e per molti aspetti unico della Grande Guerra a 100 anni dalla sua fine.
Fabio Pistoia