Il gioco delle tre carte: in questa espressione possiamo sintetizzare l’operato della giunta commissariale di Corigliano-Rossano, soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione comunale. I “domani sposto tutto” seguiti da “non è uno spostamento, è solo una rotazione” si susseguono, ed ora non attaccano più. Bagnato non è in grado di gestire questa fusione, lo ha dimostrato dal primo mese e, giorno dopo giorno, peggiora la situazione.
Non essendo in grado di amministrare una fusione di tale importanza, Bagnato finge di gestire un comune commissariato per mafia oppure un comune grande quanto l’Ariella o Santo Stefano, compiti per i quali certamente è all’altezza. È la città di Corigliano-Rossano che non ha nemmeno capito cos’è. La soppressione della parte amministrativa del Comando di Polizia Municipale, che sembra essersi trasformata nella rotazione temporanea di qualche elemento, ci ricorda quella di molti altri uffici.
Bagnato non sta effettuando, in violazione della normativa vigente, l’unica rotazione che deve fare: quella degli incarichi “sensibili” individuati dalla normativa anti-corruzione e per la quale l’ANAC ha diffidato il Comune di Rossano pochi giorni prima della sua estinzione, una diffida che il comune di Corigliano-Rossano eredita senza riserve.
Se si fosse trattato di questo tipo di rotazione, ovvero di quella finalizzata ad efficientare l’organizzazione comunale e scrostare alcune sacche di potere che negli anni sono state create dalle varie amministrazioni che si sono succedute, allora non soltanto non si sarebbe trovata alcuna opposizione da parte nostra, ma avremmo appoggiato con forza questo tipo di azione. Ciò che viene attuato da tempo, invece, non sono altro che depotenziamento degli uffici e soppressione di servizi, atti contrari allo spirito della fusione, che non hanno alcuna logica nell’ottica di un comune moderno e digitalizzato e che quindi vanno tutti rivisti.
Ma giacché la giunta commissariale finge di non leggere i rilievi precisi e pubblici che le vengono mossi, nella giornata odierna li gireremo alla Prefettura chiedendo di prendere provvedimenti urgenti, e qualora ciò non avvenga al Ministero degli Interni.
Parliamo ovviamente non soltanto degli spostamenti di cui sopra, ma anche degli incarichi dati senza giustificazione ed in barba ai regolamenti ed alle valutazioni (parliamo per esempio dell’ufficio legale), della inerzia in alcuni atti importanti (rotazione degli incarichi, centrale a biomasse, depuratore consortile eccetera), del tentativo di appioppare due dirigenti a tempo determinato alla prossima amministrazione, dell’assoluta negligenza rispetto al principio della partecipazione.
Quello che ci auguriamo, in attesa di auspicati provvedimenti da parte delle Istituzioni che hanno il compito di vigilare sull’operato di una giunta commissariale a capo di un processo tanto delicato e di rilevanza nazionale come quello della nostra fusione, è che in questo periodo si eviti di realizzare altre oscenità, lasciando poi a coloro che saranno scelti dalla comunità la responsabilità di riorganizzare servizi e strutture.
A proposito: ci risulta che il sub-commissario Lizzano non si sia ancora dimesso, nonostante il palese e sdoganato conflitto di interesse che ha guidato più volte le proprie azioni in seno all’ATO (Ambito Territoriale Ottimale) di Cosenza. Il segretario comunale di Rende è pregato di accelerare i tempi, oppure ci costringerà a rendere ogni prossimo incontro dell’ATO una manifestazione per le sue dimissioni e quelle di Bagnato.
Gli ex consiglieri di opposizione, Comune di Rossano
Marinella Grillo
Achiropita Scorza
Flavio Stasi