In questo mese di dicembre, come augurio natalizio e solo per fare cassa, Municipia, la società di riscossione per la città unica Corigliano – Rossano (CS), limitatamente ad ex Corigliano ( continua a persistere lo duplicazione delle società di recupero), ha notificato una serie di avvisi di pagamenti illegittimi e onorati dalla gran parte dei cittadini. Richieste IMU 2013 per la prima casa, dimenticando Municipia la legge 29 gennaio 2014 n. 5, DL 53/2013, che ha previsto la cancellazione definitiva del pagamento IMU prima casa per il 2013.
Richieste IMU 2013 per immobili mai in proprietà al contribuente. Richieste IMU 2013 già onorate.
Necessario è l’intervento del Commissario, prima della decorrenza dei termini di impugnazione, sull’operato illegittimo di Municipia Spa che senza alcun titolo e/o documentazione, invia accertamenti, avvisi e cartelle pazze, ai contribuenti.
Gli avvisi di pagamento, senza alcun fondamento e solo per fare cassa, costituiscono condotta scorretta che può essere motivo di risarcimento del danno esistenziale e da turbamento alla qualità della vita del contribuente. La Spa Municipia ha sparato nel mucchio, sempre ai soliti contribuenti che hanno già pagato, ignorando i principi di trasparenza, correttezza e buona fede, tentando di recuperare denaro addebitando somme non dovute, interessi e spese inesistenti.
L’unione degli avvisi ricevuti da molti contribuenti perseguitati in questi giorni dalle cartelle e avvisi pazzi di Municipia, potrebbe essere motivo di ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Si chiede immediata convocazione con i rappresentanti della Municipia, con il Commissario, con le rappresentanze Istituzionali e Parlamentari, con le associazioni dei consumatori, al fine di risolvere al più presto i gravi problemi di ordine pubblico e tutelare i diritti dei cittadini che hanno già onorato ed a causa dei predetti avvisi pazzi sono costretti a costosi ricorsi, a iter burocratici incredibili, a procedure che determineranno gravi pregiudizi e danni personali.
Gli effetti paradossali e pericolosi delle cartelle pazze, possono essere soggetti anche al controllo della Corte dei Conti per veder chiaro sulle responsabilità.
Ricordando che l’ingiunzione di pagamento del debito deve essere certo (nella sua esistenza), liquido ( determinato nel suo ammontare) ed esigibile e nella fattispecie, invero, non c’è nessuna certezza tale da essere “inseriti” come crediti esigibili. Molte cartelle e avvisi pazzi con debiti inesistenti hanno già determinato, a seguito di denuncia del Codacons su fatti analoghi, il rinvio a giudizio, di molti funzionari, per abuso di atti d’ufficio.
Avvocato Graziella Algieri