Lasciamo stare il resto, ma a chi ha depositato quella pila di eternit nel letto del torrente (affluente del Coriglianeto in contrada Chiubbica), vorrei chiedere: nella sua famiglia non ha qualche bambino? D’estate non va al mare a fare il bagno? Non mangia qualche pesce pescato dalla nostra marineria? Non porta sulla sua tavola prodotti della nostra agricoltura? Non respira la stessa aria malsana che fa respirare a tutti, compresi i suoi familiari e se stesso? Ma può un soggetto simile sentirsi degno di vivere in un consorzio civile?