“Tanta pioggia e vento di scirocco hanno compromesso molta produzione. Un clima anomalo, già dall’estate, che sembra non dare segni di miglioramento: precipitazioni e umidità, ma temperature non basse. Questo si traduce in un prodotto che marcisce facilmente e che non ha resistenza. Da aggiungersi: la sovrapproduzione che sta mettendo a dura prova il mercato con prezzi troppo bassi e l’aumento dei costi di coltivazione e lavorazione del prodotto”.
A dichiararlo è l’imprenditore Natalino Gallo, presidente della Gallo-OP Agricor di Corigliano Rossano e tra i più importanti operatori italiani del comparto agrumicolo. La sua è un’analisi circostanziata della “stagione”, che dovrebbe terminare intorno al 10 gennaio.
“Per quanto ci riguarda lavoriamo con alcune catene in Austria e i riscontri finora sono stati soddisfacenti, come tutti gli anni. Il problema principale rimane comunque il prezzo. In Italia – spiega Gallo – ci sono catene di supermercati che sostengono i produttori e le organizzazioni commerciali anche nella pratica. Altre che arrivano a proporre le clementine a 0,65 euro al chilogrammo. A questo prezzo non si coprono neanche i costi reali. Vedendo una tale quotazione – sottolinea Gallo – psicologicamente lo stesso consumatore considera il prodotto come una seconda o terza scelta. E’ assurdo svalorizzare così la nostra produzione. Bisogna puntare i piedi e far capire – al consumatore in primis – che al di sotto di 0,80 euro al kg alla vendita, inevitabilmente salta qualche pagamento lungo la filiera e non viene considerato il valore intrinseco del prodotto. Dalla produzione al banco del supermercato, infatti, ci sono almeno 0,80 euro di costi. Chi mette mano al portafoglio?”.
Fabio Pistoia