Una battaglia di libertà in nome della legalità. Libertà di poter percorrere le arterie stradali della propria città, pur se a bordo di una carrozzina per le avversità della vita. E’ quella intrapresa da un giovane diversamente abile residente in contrada Giannone, che ha intentato una causa contro il Comune di Corigliano Rossano per il deplorevole e ormai abitudinario fenomeno delle cosiddette “buche”, o meglio “voragini”, delle quali le strade cittadine sono letteralmente disseminate.
Il vergognoso stato di salute delle arterie stradali dell’area urbana di Corigliano e l’indifferenza delle proposte autorità non conosce confini. Oltre alle automobili quotidianamente incidentate, e ai gravi fatti di cronaca già verificatisi nel recente passato, non si comprende cosa può e deve ancora accadere per sensibilizzare chi di competenza ad intervenire con celerità ed efficienza.
Il ragazzo diversamente abile di contrada Giannone, esattamente un mese fa, ha rischiato la vita, cadendo dalla sua carrozzina a causa di una buca “trappola” da tempo presente sull’asfalto. Una vicenda fortunatamente conclusasi nel migliore dei modi, ma ugualmente inaccettabile, resa pubblica da Natalino Altomari, giovane concittadino sensibile e attento alle problematiche locali e alle istanze dei soggetti più deboli e indifesi della società, che oggi ritorna sull’argomento.
“Esprimo grande rammarico per questa storia, che poteva avere gravi conseguenze per il suo protagonista, un ragazzo che a bordo della sua carrozzina, in compagnia del suo fedele accompagnatore-assistente, stava percorrendo un tratto di strada in contrada Giannone per andare a far visita alla zia. Solo grazie alla presenza dello stesso accompagnatore – spiega Altomari – si è evitato il peggio. Le ruote della carrozzina sono rimaste incastrate nella buca e il giovane è sbalzato in avanti, ma grazie alla prontezza di riflessi del suo assistente non si è schiantato a terra ma ha riportato solo qualche lesione alla fronte e al piede. Qualche lesione al braccio anche per l’accompagnatore, entrambi soccorsi da alcuni automobilisti residenti della zona che si trovavano a transitare sul luogo dell’accaduto in quegli istanti. Quando si prenderanno dei provvedimenti per evitare situazioni di questo genere? Eppure a Corigliano è morto già un ragazzino a causa di una buca di grosse dimensioni. La nostra città ha bisogno di rampe d’accesso, marciapiedi, interventi per eliminare le barriere architettoniche. Non possiamo più aspettare e rischiare la vita a causa dello stato di degrado ed incuria nel quale versa il nostro territorio. Oggi si registra la decisione di questo nostro giovane concittadino di portare il Comune in tribunale, e non possiamo che condividere la sua sacrosanta battaglia, anche perché lo stesso da allora ha riportato problemi e difficoltà anche a livello psicologico dovute alla grande paura. Ma quante cause del genere intentate contro l’ente da parte di tanti altri cittadini ci sono al momento? E non si poteva evitare simile fenomeno, con costi per i cittadini costretti a ricorrere ad avvocati nonché al Comune che, se condannato, si ritroverà a pagare ingenti somme di denaro?”.
Fabio Pistoia