Cari cittadini apriamo bene gli occhi, in tanti si stanno svegliando proponendosi come nuovo che avanza, ma sono sempre le stesse facce, le stesse promesse, i soliti “noti” che nulla hanno portato di buono a Corigliano. Anzi con la Fusione abbiamo aggiunto più debiti, meno servizi (anche se più costosi) e meno qualità di vita. Pensiamo al bene della nostra comunità! Vi mmaginereste un sindaco di Rossano che amministra tutte le frazioni di Corigliano? Che idea ne avrebbe? Che conoscenza?
La difficolta’ è cosa certa, nella gestione amministrativa di un territorio tanto vasto come il nostro, né prova il totale fallimento dell’ azione commissariale. Il pericolo di un divario troppo incolmabile è reale tra il centro e le periferie, cosa già in atto se guardiamo come è messa Thurio, Apolinara, Torricella, Ministalla, Fabrizio, Cantinella, Centro Storico… e potrei continuare ancora. Occorrono menti brillanti, intelligenze della nostra città, di grande cultura, professionalità ed umanità. La politica ha bisogno di cuore per avere successo, non di politici di professione ma di politici di passione, di sentimenti, di emozioni quelle secondo le quali si agisce solo per “Amore” della nostra Corigliano. L’ onestà in politica come la serietà non vanno più di moda è vero, si fa ormai politica solo per la cosiddetta “poltrona” per gestire potere, clientele, affari, occorre invece cambiare tendenza. Valorizzare il capitale umano, le eccellenze, le competenze, di chi può veramente riportare la “buona e sana” politica per questo chiedo un passo avanti di tutti coloro che credono ancora in una rivoluzione culturale in un momento di appiattimento politico e apatia dovute soprattutto ai cattivi esempi che fin oggi abbiamo avuto in politica. Certo è che la disillusione creata dalla fusione in termini di benefici in risorse e opportunità lavorative non ha aiutato ad accogliere ed aggregare nuove energie. Il problema è che la fusione c’è stata dipinta come il modello della felicità è la come la manna dal cielo ed invece si è contraddetta con lo stile di vita di tutti noi cittadini. Alle mancette “extra” della fusione(che non faranno miracoli) serviva anteporre semplicemente la propria identità, cultura e storia nonché l’ amore per il territorio. Ai soldi che poi sono stati solo “debiti” acquisiti da entrambi gli ex comuni è mancato una progettualità seria e feconda. Ed eccoci qua, dopo più di un anno dalla fusione nulla è cambiato, anzi secondo alcuni sostenitori del SI ci vorranno anni per iniziare a vedere qualche segnale di cambiamento. Stiamo pagando la colpa di chi si è fatto abbindolare dalle grandi opere, dalle grandi promesse, dai grandi benefici economici. Credo proprio che dietro la falsa logica dei benefici dei finanziamenti si sarebbe dovuto preferire lo slancio comunitario. Non si può guardare al futuro se non c’è un’ unione comunitaria! Ed è da questo punto di vista che massimamente la fusione ha fallito. Dal mio punto di vista le elezioni corrisponderanno perfettamente alle responsabilità di chi l’ha voluta questa fusione e credo proprio che in termini numerici ci saranno belle sorprese.
Pamela De Patto