“A Francesco Geraci, socio fondatore e dirigente”. Così recita la dedica incisa sulla targa apposta all’esterno dell’Ufficio di Zona della Coldiretti, situata in via Nazionale a Corigliano Scalo, e scoperta ieri sera, al termine di un’interessante quanto partecipata iniziativa.
Un gesto di grande significato etico e morale che fa onore alla Coldiretti e rende il giusto tributo a Francesco Geraci, imprenditore coriglianese da tutti affettuosamente conosciuto come “Zio Ciccio”, uomo onesto e laborioso, stimato capostipite di una famiglia che oggi spicca per professionalità e capacità aziendali.
L’occasione del gesto in memoria di Francesco Geraci è stata offerta dall’organizzazione, da parte di Coldiretti Calabria, di un convegno nella ricorrenza del sessantesimo anniversario dell’apertura della sezione di Corigliano Calabro della stessa Coldiretti e incentrato sul tema “Il ruolo e l’azione di Coldiretti ispirata ai principi della scuola cristiano-sociale, nella storia economica del territorio coriglianese nel secondo dopoguerra”. Un atto senz’altro importante nei confronti di un uomo che si è distinto per valori e senso del dovere e che inorgoglisce l’intera comunità.
Quella della “Olearia Geraci” è infatti una storia preziosa che testimonia l’impegno di una vita, una storia oggi portata avanti, con impegno e competenza, da tutti i figli di Francesco Geraci. È all’insegna della qualità del prodotto e di una cultura d’impresa nel solco della tradizione ma sempre proiettata verso l’innovazione che i fratelli Geraci si adoperano quotidianamente, costituendo così una realtà consolidata e avanzata.
Commovente il commento di uno dei figli, Giampiero, affidato ai social: “Vedere il nome del proprio genitore affisso ad una semplice targa ha suscitato in me una profonda commozione e solo in quel momento capisci l’importanza di tale gesto. Nel momento della benedizione della sede Coldiretti e della stessa targa, tra lo stupore e la commozione di tutti i presenti, ho rivisto come in un flash tutta la dedizione, fatica, sudore passione, amore e soprattutto umiltà che ha caratterizzato mio padre, nostro padre, in quegli anni dedicati appunto a Coldiretti nonché alla propria azienda e alla propria famiglia. Valori che ha trasmesso a noi figli e che, a nostra volta, stiamo trasmettendo ai nostri figli. Con questo voglio precisare ai tanti giovani che gravitano nel mondo agricolo, e non solo, che bisogna ascoltare e amare i propri genitori, perché loro per noi sono il nostro faro che ci guida e soprattutto che ci formano per un futuro migliore”.
Fabio Pistoia