Rieccoci a dire che al peggio non c’è mai fine. Il vergognoso stato di salute delle arterie stradali di Corigliano e l’indifferenza delle proposte autorità non conosce confini. Oltre alle automobili quotidianamente incidentate, e ai gravi fatti di cronaca già verificatisi nel recente passato, cosa deve ancora accadere per sensibilizzare chi di competenza ad intervenire con celerità ed efficienza? Oggi siamo a raccontare l’ennesima storia legata alle buche, o meglio alle voragini, delle quali le strade cittadine sono letteralmente disseminate.
In contrada Fabrizio Grande un cittadino di 80 anni, molto conosciuto e stimato nella zona, è caduto rovinosamente a terra a causa delle condizioni disastrate del luogo ove è accaduto il fatto, nei pressi del cosiddetto “pontino” della frazione e dell’abitazione dell’uomo, e ancor prima per il totale “buio” che lì si registra da qualche tempo a questa parte.
È stato solo il provvidenziale intervento del figlio dell’uomo, sentendo il padre gridare aiuto, a correre in suo soccorso. Il protagonista di questa assurda storia è infatti vivo per “miracolo”, ossia grazie al perfetto tempismo del figlio. L’uomo, una persona seria e onesta, che ha dedicato tutta la sua vita agli affetti e al lavoro, è infatti dapprima inciampato in una buca “trappola” da tempo presente sull’asfalto e poi nel fossato attiguo, di circa un metro di profondità. Immediatamente trasportato in gravi condizioni al pronto soccorso del locale Ospedale “Compagna”, ha riportato contusioni su tutto il corpo, una clavicola rotta e ferite alla testa tali da richiedere ben 20 punti di sutura.
Ma quando si prenderanno dei provvedimenti per evitare situazioni di questo genere?
Fabio Pistoia