C’è da dire ben poco o niente in questa festa pagana dove c’è chi si diverte a schernire la morte. Ma forse no, c’è da dire e come! A me capita spesso irritarmi ed inorridirmi a tal punto, di voler vendere l’anima, ma non per procurare il male per pur divertimento, ma per schiacciare come un macigno e spazzare via come la furia del vento, l’ipocrisia di certi luoghi e di persone, i quali si ritengono puritani.
E non parlo per sentito dire, ma l’ho vissuto sulla mia pelle così tanto, da fuggire da certi luoghi a da certe persone. Anche da un sorriso ed una mano tesa può albergare il male. E non riconosco affatto persone che ora non ci sono più come santi, come definiti da una schiera di gente della comunità, perché hanno solo donato la loro bontà a chi non ne aveva bisogno, girando le spalle a chi ne aveva veramente bisogno. Non credo ai santi ma solo a Dio che non è affatto il Dio che vogliono fare credere i cosiddetti ministri della chiesa. È un Dio che punisce quando meno te l’aspetti e che sa restituire in un attimo tutto il male fatto nell’arco di un esistenza.