Triste primato regionale per Corigliano, il luogo dove in Calabria si emigra di più. Sono circa 10mila gli abitanti del centro ausonico che negli anni hanno scelto di vivere altrove. Il preoccupante dato emerge dal “Rapporto Italiani nel Mondo 2018” giunto alla XIII edizione, appena presentato a Roma dalla Fondazione “Migrantes”. Corigliano, con i suoi circa 10mila iscritti all’Aire (Anagrafe residenti italiani all’estero), si classifica in posizione n. 1 nella graduatoria dei primi 25 comuni iscritti, seguita da Lamezia Terme.
In generale, la Calabria, è la sesta “regione di partenza”, con 405.732 calabresi che risultano iscritti all’Aire. Di questi, sono in maggioranza cosentini (167.939) a seguire ci sono i reggini (92.768), oltre 66mila, invece, quelli che provengono dalla provincia di Catanzaro, 28.398 sono i crotonesi e 50.513 sono della provincia di Vibo Valentia. Tra i primi dieci “Paesi di emigrazione” troviamo l’Argentina (dove vivono 98.687, il 24,3%), la Germania, la Svizzera, poi Francia, Australia e Canada, Brasile, Stati Uniti, Regno Unito e il Belgio (dove vivono 19.527 calabresi, il 2,3%). Oltre 5mila, inoltre, i calabresi che hanno lasciato la regione nel solo 2017, di cui 2.290 donne e 2.847 uomini.
Un biglietto di sola andata sul palmo della mano destra, mentre l’altra, la sinistra, rimane aggrappata ad una valigia, carica di desideri e aspettative per un domani da costruire lontano dagli affetti, in una terra che forse un giorno diventerà la propria. E che si tratti di Germania, Svizzera o qualche altro Paese del Nord Europa poco importa, perché quel che conta veramente sono le opportunità. Quelle che oggi in Calabria, e nello specifico a Corigliano, sembrano mancare e che spingono un’intera generazione di giovani, con competenze e titoli, ad emigrare in massa. Un fenomeno vastissimo, ancora determinato da un obbligo, piuttosto che da una scelta personale, cui paga il prezzo un’Italia, o meglio un Meridione sempre più “povero” di attitudini e professionalità.
Fabio Pistoia