Dopo i positivi riscontri arrivati dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dal Presidente della Camera, Roberto Fico, la commovente favola del bambino di 5 anni sbarcato da solo al porto di Corigliano, alla ricerca del suo papà in Europa, approda nelle scuole.
La storia, assolutamente vera, del piccolo ivoriano sarà presentata nelle scuole della Calabria. Il libro, scritto e stampato a sue spese da Franco Corbelli e distribuito gratuitamente, è da alcuni giorni interamente pubblicato anche sul sito del Movimento Diritti Civili da dove, a richiesta, può essere scaricato gratuitamente e integralmente.
Il volume (richiestissimo, soprattutto dal mondo scolastico) è a disposizione di tutte le scuole di ogni ordine e grado, italiane e straniere. Il tour parte domani, martedì 23 ottobre, dalla scuola media statale “Giovanni Falcone” di Rende, nell’ambito del progetto Libriamoci, per iniziativa della professoressa Francesca Britti, e continuerà con altri istituti calabresi.
Corbelli, nel corso degli incontri con gli studenti, parlerà del suo libro, che racconta il dramma epocale dell’immigrazione, attraverso l’incredibile, fiabesca, reale e commovente storia del piccolo Cisse, il bambino ivoriano di 5 anni sbarcato, da solo, poco più di un anno fa, il 15 luglio 2017, al porto di Corigliano, alla ricerca del suo papà in Europa (non si aveva alcuna sua notizia certa, di dove potesse trovarsi l’uomo ivoriano; si pensava potesse essere in Francia!), dopo che la sua mamma era stata fermata e imprigionata, dagli scafisti criminali, sulla spiaggia libica di Sabratha, mentre, insieme al suo bambino, stava per salire su un vecchio barcone diretto in Italia. Il piccolo Cisse venne salvato in mare da una Ong, Save the Children. Sbarcato a Corigliano venne dato in affido provvisorio alla famiglia di un poliziotto. Grazie ad una straordinaria, ininterrotta mobilitazione, subito promossa da Diritti Civili insieme ad altre istituzioni locali e all’Ong, si riuscì, nel miracolo, di rintracciare, in pochissimi mesi, il papà in Francia (era a Parigi) e a individuare la prigione (a Sabratha) dov’era stata rinchiusa la mamma e a contribuire alla sua liberazione. Il bambino è rimasto per un anno in Calabria, per sei mesi (dalla sera dello sbarco al Natale scorso) in affido provvisorio, e per altri sei mesi (da gennaio a luglio di quest’anno) in un centro Sprar pugliese; da quattro mesi è a Parigi, insieme al suo papà, in attesa che li raggiunga anche la mamma che, dopo essere stata liberata, aveva fatto ritorno in Costa D’Avorio.
“Il loro sogno si è avverato: sono arrivati in quel Paese (la Francia) dove speravano di arrivare e per farlo hanno rischiato la vita affrontando, prima nel deserto, e poi su uno di quei pericolosi e maledetti barconi, il viaggio della speranza. Questo libro – dichiara Corbelli – è molto di più di una semplice opera letteraria. E’ una favola (che per un incontro, emozionante e fantastico, al Lago di Tarsia, avvenuto il giorno dello sbarco del piccolo Cisse, s’intreccia anche con la grande opera umanitaria, il Cimitero internazionale dei Migranti, che stiamo per realizzare) che conquista e commuove le persone di ogni età: dai bambini agli anziani. La favola (reale) del piccolo Cisse è non solo una storia esemplare di accoglienza e solidarietà, ma è anche un inno alla vita e alla speranza. Per questo va letto e studiato nelle scuole, oggi e in futuro, per riflettere, ricordare e non dimenticare mai la immane tragedia dei migranti”.
Fabio Pistoia