Una gremita sala convegni della sede locale di Confcommercio, nonostante le non ottimali condizioni climatiche, ha fatto da cornice alla presentazione del libro di Luigi Visciglia, “Morte della democrazia”, pubblicato dall’Editrice Aurora. Un numeroso ed attento uditorio ha difatti preso parte all’iniziativa promossa dal Gruppo letterario “Gli Amici dell’Arte”, prezioso punto di riferimento culturale del territorio di Corigliano Rossano, sotto l’attenta regia del prof. Giuseppe De Rosis.
I lavori della manifestazione sono stati introdotti e coordinati, con garbo e toni pacati, da Antonella Casciaro ed hanno registrato i saluti di Giovanni Amendola, Vicepresidente della Confcommercio di Corigliano, che ha gentilmente messo a disposizione la propria sede. Mirabile e coinvolgente, come sempre, il dott. Franco Cirò che ha interpretato i panni di Tucidide ne “Il Discorso di Pericle agli Ateniesi”.
Molto apprezzati gli interventi della proff.ssa Anna Lasso, che ha analizzato soprattutto le tematiche legate al mondo del diritto affrontate nel libro, e dei proff. Giovanni Pistoia e Giuseppe De Rosis, i quali si sono soffermati, rispettivamente, sulle problematiche che affliggono la società odierna, ampiamente trattate da Visciglia nella sua opera, e su analogie di contenuti presenti nella letteratura.
Numerose le interpretazioni di alcuni componimenti di Visciglia, a cura di Serafina Agrippino, Elvira Campana, Nicola Cumino, Antonio De Rosis, Nicola De Rosis, Giusy Forciniti, Pasqualino Gallo, Fabiola Madeo, Iole Madeo, Nino Morabito, Ermelinda Pipieri, Ilaria Renzo, Umberto Romano, Maria Viteritti.
Giustizia malata, lavoro che non c’è, crisi dei valori, edonismo imperante. Sono alcuni dei temi affrontati da Luigi Visciglia, poeta autodidatta ispirato da un ardente desiderio di giustizia sociale. “Morte della democrazia” è il titolo non a caso scelto per la sua nuova raccolta di componimenti: prosa, poesia, prosometria. Versi pubblicati, nei mesi e negli anni addietro, da blog e siti d’informazione locale, tali da indurre alla riflessione e suscitare sentimenti contrastanti, che spaziano dalla rassegnazione alla speranza.
Tutti concordi nell’acuta osservazione degli uomini e della società contemporanea tracciata da Visciglia nel suo libro, un decalogo dei mali della società del nostro tempo: signoraggio bancario, perdita della sovranità monetaria, politica clientelare, corruzione dilagante, leggi inique, graduale erosione dei diritti dei lavoratori. Fattori che hanno finito per uccidere, nella sostanza, la democrazia, quel sistema di norme e comportamenti concepiti per un’ottimale condizione di vivibilità fondata sul reciproco rispetto. E’ stato lo stesso autore, visibilmente emozionato, a rispondere ad alcune domande, durante la serata, circa i motivi ispiratori della sua scrittura.
Ampi consensi e tanta partecipazione, dunque, per Luigi Visciglia, che certamente continuerà ad apportare il suo contributo di idee e riflessioni su periodici e testate on line, come ormai avviene di consueto tra attestati di stima e approvazione.
Fabio Pistoia