Noi dell’Ariella siamo indecisi se arruolarci in futuro nei pompieri o fare domanda per essere assunti nella forestale. Mercoledì pomeriggio c’erano tutti, intervenuti tempestivamente e con determinazione: dai pompieri alla protezione civile, dai carabinieri ai vigili urbani. Mancavano altre autorità, ma è meglio in proposito stendere un velo pietoso.
Le fiamme hanno lambito i balconi delle abitazioni, tant’è che le piante che li ornavano sono andate distrutte per il calore che le ha investite.
In un caso un vaso contenente gerani ha preso fuoco e, in mancanza dei proprietari del relativo appartamento, una signora ha provveduto a buttare acqua con un secchio dal balcone vicino, evitando il peggio.
I fili elettrici aerei hanno rischiato di essere coinvolti, con grave pericolo per chi abita il palatto interessato, che intanto era stato opportunamente e momentaneamente evacuato.
Ovviamente le lamentele e le proteste dei residenti sono andate disperse come il fumo dell’incendio.
Il fosso con folta ed incolta vegetazione prospiciente alle abitazioni, da cui ogni anno si propagano le fiamme, resterà tale anche in avvenire, perché – come sempre succede dalle nostre parti – non ci sono rsponsabili e non si sa di chi sono le competenze per provvedere, in questo caso a bonificare la fonte del pericolo.
Non ho niente da insegnare a nessuno, ma mi sento di poter dire che – in certi frangenti ed in determinate emergenze – chiunque abbia un ruolo e ricopra una funzione rappresenti in quel momento lo “Stato”! (Se mai ce ne fosse uno)…
Caruso Carlo.