Il <<prima noi>> è un mantra con il quale si mascherano spietati egoismi e si giustificano inaudite durezze di cuore. Il <<prima noi>> è una formula magica di quanti poi subito chiariscono :”Non sono razzista ,ma però…prima noi”! Ovviamente a <<noi>> si contrappone <<loro>>,cioè quelli che non appartengono allo stesso popolo, alla stessa cultura,alla stessa società,famiglia o religione. <<Loro>> sono gli stranieri, i meridionali del mondo , i barbari.
Un barbaro è il balbuziente,che parla una lingua incomprensibile e che quindi incute paura.Anche Gesù si è trovato a vivere in una realtà dove il forestiero andava evitato e persino dopo la morte veniva seppellito a parte e in luogo considerato impuro (il Campo del Vasaio per la sepoltura degli stranieri Mt.27,7). Al tempo di Gesù vigeva una separazione totale tra Giudei e Stranieri, come riconosce lo stesso Pietro Apostolo nel Libro deg Atti esclama: “Voi sapete che non è lecito ad un Giudeo di avere relazione con uno straniero e di entrare in casa sua (At.10,28)”. In questo ambiente stupisce il comportamento di Gesù che se da una parte si identifica con gli ultimi della società (” ero straniero e Mi avete accolto Mt.25,36″),per cui proclama benedetti quanti avranno ospitato lo straniero (“venite benedetti dal Padre mio MT.25,34”),ma dall’altra parte accusa con parole tremende quelli che non lo fanno (“via e lontano da Me,maledetti,perché ero straniero e non Mi avete accolto MT.25,41-43″). Per Gesù quindi negare l’aiuto all’altro è come ucciderlo! Si teme sempre cosa e quanto si debba dare allo straniero e non si riconosce quello che si può ricevere da lui. Nella sua attività Gesù troverà ottusità e incredulità persino da parte di parenti e paesani,ma resterà ammirato dalla fede di uno straniero,il Centurione,per cui annuncerà che mentre i pagani entreranno nel suo Regno, gli Israeliti ne resteranno esclusi (Mt.8,5-13;27,54).”Prima noi”! Gesù, manifastazione Vivente dell’Amore universale del Padre, condivide i Pani anche in terra pagana così come ha fatto in Isrraele (Mt.14,13-21 e Mt.15,32-39). Tutto è segno della Manifestazione divina! Sarà poi una donna pagana (Mt.15,23) una Cananea (una fenicia) ad impartire una lezione ai discepoli di Cristo. Costei fa comprendere che non ci sono figli e cagnolini,quelli cioè che hanno diritti e gli esclusi, perché noi tutti insieme possiamo cibarci del pane che alimenta la vita. Ella comprende quello che i discepoli e noi cristiani facciamo fatica a capire ed accettare,cioè che la compassione,la condivisione, l’amore e il perdono (senza alcuna tolleranza zero!) vanno al di là delle divisioni razziali,etniche o religiose. E’ bello il Vangelo quando,come dottrina catechistica,viene anche proclamato dai microfoni,ma è triste costatare la nostra vergogna quando il Vangelo diventa vita e dovrebbe prendere forma concreta nell’esistenza di coloro che si spacciano per credenti.La Chiesa comprende e annuncia che con Gesù non si possano innalzare barriere,ma solo abbattere tutti i muri che l’ingordigia degli uomini ha costruito (Ef.2,14). Vanno abbattuti non solo i muri esteriori fatti di mattoni,ma soprattutto quelli interiori fatti di pregiudizi mentali,teologici,morali. religiosi e quindi più difficili da rimuovere perché a volte li crediamo buoni e di provenienza addirittura divina, come è stata la stessa Triade “Dio-Patria-Famiglia” ossannata come santa nel passato, ma che oggi,nell’Umano di Dio,risulta essere stata solo satanica per le estreme ed evidenti conseguenze presenti nella società: quante guerre sante ci sono in nome di Dio (Javèh o Allàh),quante guerre patriottiche per difendere il sacro suolo e quante guerre intestine per imporre il prestigio del proprio clan familaire!Eppure il <<prima noi>> della odierna vetrina politicamente mediatica esige che la nostra comunità,anche nella Fusione, si converta dall’essere una comunità religiosa ad una comunità di credenti in cui il <<loro>>,cioè l’altro non viene solo accolto per essere poi elemosinato,ma va integrato e battezzato (non liturgicamente!) nel <<NOI>>,che con <<Loro>>,facendo strada ai poveri senza farci strada ,diventiamo tutti insieme democraticamente ed eucaristicamente costruttori della Civiltà dell’Amore.
Coriglianorossano 30.08.2018. Franco Palmisano