L’impegno profuso da Don Gaetano Federico e dalla comunità di fedeli
In tempi di smarrimento e solitudine, assenza di punti di riferimenti per l’umano consorzio, finanche di carenze affettive, una comunità religiosa costituisce un tangibile approdo per quanti cercano rifugio e conforto. Ciò accade soprattutto nelle piccole e medie realtà cittadine, in primis nei borghi antichi, pur se alla luce di mutati assetti territoriali e rinnovate esigenze demografiche e sociali.
È il caso della Chiesa di Sant’Antonio, situata all’ingresso del centro storico ed unico edificio religioso del paese ad essere dotato di una cupola, realizzata nello stile di quelle partenopee e ricoperta di maioliche vietresi in giallo ed azzurro. Dal 1861, l’annesso Convento (oggi sede degli Uffici Tecnici e Cultura del Comune) divenne sede del Collegio-Ginnasio e la Chiesa, con la denominazione di “San Luca in Sant’Antonio”, fu eletta a Parrocchia nel 1949. Ci si appresta dunque a compiere, nel 2019, i primi 70 anni d’attività parrocchiale: un traguardo significativo per una realtà ancora oggi vivida e in perenne fermento, grazie alla presenza del dinamico e sensibile parroco, Don Gaetano Federico, e della grande famiglia di fedeli impegnata in operosi gruppi ed encomiabili iniziative.
Costruita nella prima metà del Quattrocento per opera di Antonio Sanseverino, conte di Corigliano, la Chiesa venne donata insieme con l’annesso Convento ai Frati Minori Conventuali di S. Francesco d’Assisi. Nel 1740 subì un importante restauro e il secolo successivo i Borboni affidarono Chiesa e Convento ai Liguorini. Il portale che spicca sulla facciata neoclassica è maestoso, in bronzo, realizzato dallo scultore Carmine Cianci nel 1982. All’interno, la pianta è a croce latina con un’ampia navata centrale preceduta da una cantoria sostenuta da due colonne e dotata di un organo del XVIII secolo, mentre cappelle e altari sono ricche di tele realizzate da artisti napoletani del ‘700. Nella “sacrestia vecchia” si conserva il “mausoleo di Barnaba Abenante” del 1522.
L’elezione a Parrocchia avvenuta nel 1949, pertanto, segna un avvenimento epocale nella storia cittadina. Avvenimento che assume ancor più valore e importanza se collocato nel solco dell’attuale lieta realtà guidata da Don Gaetano Federico, luogo di fede e devozione certamente, ma anche d’incontro e confronto per giovani e adulti, tutti impegnati in una proficua attività educativa e formativa, religiosa e aggregativa. E il merito va ascritto a Don Gaetano Federico (uomo non solo di chiesa ma anche di cultura, autore di pregevoli pubblicazioni e promotore di convegni e incontri di studio), il quale, dal 3 settembre 2010, ha iniziato il suo nuovo Ministero Pastorale nella Parrocchia S. Antonio di Corigliano Centro. In questi anni tante sono state le iniziative da lui fortemente volute, esperienze che sicuramente hanno aiutato a formare l’identità di una comunità sempre più aperta al territorio, improntata al dialogo e all’ascolto, ‘moderna’ ma fedele alla tradizione.
Fabio Pistoia