Questa è la storia di Maria Iaquinta, una donna di origini coriglianesi, e precisamente del borgo marinaro di Schiavonea, residente da anni In Germania, dove lavora e si è rifatta una vita. La signora Iaquinta è rimasta molto legata alla città natia, dove tra l’altro vivono alcuni suoi familiari, ma ormai da tempo combatte contro la burocrazia e quelli che lei definisce “inaccettabili disservizi e disagi arrecati dal Comune di Corigliano”. Cosa lamenta, in poche parole, la protagonista di questa bizzarra vicenda?
“Non riesco a contrarre nuove nozze, le seconde, col mio attuale compagno, qui in Germania, poiché dal Comune di Corigliano – dichiara la signora Iaquinta – sbagliano i preposti documenti da inviare al Consolato di Stoccarda, necessari per attestare il mio divorzio. Divorzio dal primo marito, sposato a Schiavonea ormai tanti anni fa, e sancito con tanto di apposita sentenza del tribunale. Nel mese di maggio mi sono recata presso gli uffici comunali situati in Piazza del Popolo per ricevere i documenti richiesti dal Consolato per consentire il matrimonio, ho fatto tutto quello che mi è stato indicato dall’impiegata, acquistato la marca da bollo e chiesto di inviare un’e-mail con i miei dati al suddetto Consolato. Tutto questo dopo innumerevoli telefonate con le quali ho esposto la mia situazione. Adesso, a distanza di mesi, mi è stato ridetto a Stoccarda che i documenti inviati dal Comune non sono corretti, perché manca appunto quella magica parolina, “divorziata”, senza la quale io non posso conseguire il sogno di sposare il mio compagno. Io e lui, insomma, siamo bloccati”.
“Come se tutto questo non bastasse, – prosegue nel suo racconto la signora Iaquinta – stamani ho provato a contattare il Comune per esporre nuovamente la problematica, e mi è stato risposto dal centralino che non era possibile parlare con nessun ufficio a causa di problemi alla linea telefonica. Ora mi troverò costretta a recarmi nuovamente a Corigliano per tentare di risolvere definitivamente la problematica, riavviando l’intero l’iter procedurale, e tutto questo mentre io qui in Germania lavoro e quindi con notevoli difficoltà. Ma è mai possibile che accada tutto questo nel 2018 e che mi debba sentire rispondere dal Consolato di Stoccarda che la documentazione non è completa? Sono senza parole. Eppure io sono una persona che paga regolarmente tutte le tasse comunali, avendo una casa di proprietà a Schiavonea, e chiedo solo servizi pubblici efficienti e diritti”.
Fabio Pistoia